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Strage di Mestre, la Procura apre un’inchiesta per omicidio plurimo stradale

Tra le vittime anche un bimbo di un anno e mezzo

Strage di Mestre, la Procura apre un’inchiesta per omicidio plurimo stradale.

Sale ad 8 sulle 21 vittime totali il numero delle persone fin qui identificate tra i passeggeri del pullman precipitato dal cavalcavia della Vempa a Mestre.

Secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, la maggior parte delle vittime è  giovane: un bimbo di un anno e mezzo, una ragazzina di circa 11 anni, una ragazza di 28, due giovani di 30, una 38enne. Oltre che due donne di 65 e 70 anni.

Tra le prime ipotesi dell’incidente, forse, un malore dell’autista, un 40enne italiano, anche lui tra le vittime. Ma non si esclude che il conducente si sia potuto distrarre durante la guida.

La Procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per omicidio plurimo stradale. «Non ci sono, allo stato, indagati – ha detto il procuratore Bruno Cherchimentre il guardrail, la zona di caduta del bus e lo stesso mezzo sono sotto sequestro». La Procura ha anche acquisito la scatola nera del pullman.

Inoltre, oltre all’autopsia sul corpo di Alberto Rizzotto (l’autista), sono stati disposti anche gli esami tossicologici e il test di alcolemia. Un atto dovuto che servirà a chiarire meglio la dinamica.

Il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi, facendo il punto sull’incidente, ha aggiunto: «Non ci sono segni di frenata, né contatti con altri mezzi». «Non si è verificato alcun incendio – ha concluso – né dal punto di vista tecnico né c’è stata una fuga di gas delle batterie a litio che ha provocato fuoco e fumo».

Cherchi ha anche spiegato che l’identificazione delle vittime risulta complicata, per cui si potrebbe fare ricorso all’esame del Dna.

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