Ritrovato in Friuli un pesce fossile di 110 milioni di anni fa
Il procedimento, già iscritto a carico di ignoti, si è concluso con un'archiviazione in considerazione della riconosciuta buona fede del possessore e dell'impossibilità di risalire ulteriormente ai precedenti proprietari
Ritrovato in Friuli un pesce fossile di 110 milioni di anni fa.
I Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno restituito all’Ambasciata della Repubblica Federale del Brasile un esemplare di pesce fossile della specie “Racholepis Buccalis” (pesce osseo estinto, appartenente ai crossognatiformi); il bene culturale paleontologico di provenienza illecita si trovava in Italia senza alcuna autorizzazione.
Lo scorso mese di dicembre, nella prestigiosa cornice di Palazzo Pamphilj di Roma, l’antico reperto, comprensivo del suo nodulo originale risalente all’era geologica del Cretaceo, circa 110 milioni anni fa, è stato consegnato dal Comandante del Nucleo TPC di Udine, il Magg. Alessandro Volpini, direttamente nelle mani dell’Ambasciatore del Brasile, S.E. Renato Mosca de Souza alla presenza del Capo Ufficio Culturale, Segretario Hudson Caldeira Brant Sandy, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Pordenone. L’attività è stata intrapresa lo scorso anno attraverso il monitoraggio dei siti di e-commerce, con il fine di ricercare i beni culturali illecitamente detenuti da privati cittadini che li pubblicano in vendita. A conclusione degli accertamenti, su disposizione dall’Autorità giudiziaria, si è proceduto al sequestro del fossile nei confronti di un uomo residente a Pordenone.
Le indagini hanno messo in luce che il detentore del bene, ignaro del valore culturale e della natura del fossile, l’aveva acquistato in negozio di oggettistica della provincia. Il reperto è risultato altresì sprovvisto di qualsiasi documentazione che ne comprovasse la lecita esportazione dal Brasile, di conseguenza l’ingresso illegale in Italia.
Il Racholepis, preliminarmente espertizzato dal personale specializzato della Soprintendenza A.B.A.P. del Friuli Venezia Giulia, è stato ulteriormente sottoposto a più approfonditi accertamenti condotti con l’ausilio della competente Ambasciata brasiliana.
Il Direttore del Museo di Paleontologia Placido Cidade Nuvens, interpellato in merito alla natura del bene, ha confermato l’autenticità, la tipologia, la provenienza dal Bacino di Araripe (Brasile) ed il divieto di esportare quel tipo di fossile senza le previste autorizzazioni ministeriali. In virtù di tale qualificato parere, l’Autorità diplomatica carioca ne ha rivendicato l’appartenenza al proprio patrimonio culturale, richiedendone la restituzione.
Il procedimento, già iscritto a carico di ignoti, si è concluso con un’archiviazione in considerazione della riconosciuta buona fede del possessore e dell’impossibilità di risalire ulteriormente ai precedenti proprietari (catena di ricettazione). Il competente Tribunale di Pordenone ha successivamente disposto la riconsegna del Racholepis Buccalis al legittimo avente diritto.
Grazie all’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo TPC di Udine, questa antichissima testimonianza faunistica antecedente alla comparsa dell’uomo sulla terra, in eccellente stato di conservazione, verrà rimpatriata nel Paese dal quale venne illecitamente scavata ed esportata, tornando ad arricchire il patrimonio culturale brasiliano.
Ciò testimonia, in un quadro ancora più ampio, come l’impegno dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale rimanga costante ed efficace anche in relazione ai beni di natura estera che vengono illecitamente introdotti nel mercato italiano; grazie anche al ruolo che la cooperazione internazionale riveste in queste circostanze a testimonianza del valore universale della cultura.
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