Rimini, hotel chiuso dal Questore: prosegue l’azione sinergica tra Polizia Locale e Divisione PAS
Rimini, ancora una volta la collaborazione tra la Polizia Locale e la Divisione PAS della Polizia di Stato ha portato alla chiusura, la quarta in pochi giorni, di una struttura ricettiva di Rimini, stavolta in zona Miramare.
Il decreto del Questore di Rimini, della durata di giorni 15, è stato notificato al titolare dell’esercizio ricettivo in data odierna dagli Agenti della Questura.
Gli accertamenti hanno fatto emergere un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti da parte di cittadini alloggiati nell’hotel, utilizzato sia come luogo d’incontro per lo spaccio che come luogo di confezionamento e deposito della sostanza stupefacente, infatti oltre a quest’ultima veniva rinvenuto e sequestrato materiale sia per il confezionamento che bilancini di precisione, occultati sia all’interno delle stanze che nel corridoio dello stabile. Il controllo ha evidenziato inoltre, che le generalità delle 20 persone alloggiate nell’hotel non erano state comunicate alla Questura competente, di fatto sottraendole ad ogni controllo dell’autorità di Pubblica Sicurezza. E’ stata accertata la presenza di quattro clandestini oggetto di successiva espulsione e ben 16 alloggiati erano gravati da precedenti di polizia. Al termine delle indagini svolte, è apparso un quadro decisamente chiaro di degrado della struttura ricettiva in questione riconducibile alla gestione del locale stesso, tollerante di fatto verso episodi e situazioni che costituiscono motivi di grave pregiudizio al mantenimento dell’ordine e sicurezza pubblica. Il provvedimento del Questore è strettamente ricollegabile al contrasto del degrado urbano delle città in ordine proprio al fatto che alcune zone dei centri abitati pullulano di persone pregiudicate che bivaccano nei pressi di hotel compiacenti utilizzati come base per l’attività di spaccio, dando puntuale riferimento ai consumatori di sostanze stupefacenti che lì si recano quotidianamente. L’effetto dissuasivo sui soggetti ritenuti pericolosi è evidente: privarli di un luogo di abituale aggregazione e, dall’altro, “avvisarli” che la loro presenza in detto luogo è oggetto di attenzione da parte delle Autorità preposte.
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