New York fa causa a TikTok, Facebook e YouTube: “danni alla salute mentale di bambini e ragazzi”
La città di New York ha fatto causa a TikTok, Facebook e YouTube per "danni alla salute mentale di bambini e ragazzi".
New York fa causa a TikTok, Facebook e YouTube: “danni alla salute mentale di bambini e ragazzi”.
La città di New York ha fatto causa a TikTok, Facebook e YouTube per “danni alla salute mentale di bambini e ragazzi”.
Secondo l’accusa Meta, Snap, ByteDance e Google hanno “consapevolmente costruito e commercializzato le loro piattaforme per attrarre, catturare e creare dipendenza nei giovani“. L’iniziativa richiama il processo intentato nel 2022 in California.
Non sono bastate le scuse pubbliche pronunciate davanti alla commissione del Senato il mese scorso dal Ceo di Meta, Mark Zuckerberg, la città di New York ha deciso di portare in tribunale TikTok, Facebook, Instagram, Snapchat e YouTube, accusando le Big Tech di aver “alimentato una crisi mentale tra i giovani su scala nazionale“ ed in particolare tra i giovani newyorkesi “a livelli che non si erano mai visti”.
I social media sono accusati di aver manipolato volutamente i giovani per renderli dipendenti dalle piattaforme online, mettendo a rischio la loro salute mentale.
“I nostri giovani – ha accusato il sindaco Eric Adams – stanno sperimentando livelli mai visti di angoscia, mancanza di speranza e persino pensieri suicidi, messi sotto pressione da contenuti che loro stessi non richiedono”, “New York – dichiara Adams – è la prima grande città americana a compiere un passo di questa dimensione per denunciare direttamente e in modo chiaro il pericolo dei social media”.
Il documento ufficiale di 305 pagine, è stato depositato alla Corte Superiore della California, dalla città di New York, dal dipartimento della salute e dalla Hospitals Corporation, che riunisce ospedali e centri medici. Tre sono i reati contestati, equiparabili a mancato controllo, negligenza “spericolata” e messa a rischio del benessere pubblico.
Nel frattempo Meta, TikTok e YouTube sono alle prese con centinaia di cause avviate da genitori di utenti dei social e dai distretti scolastici.
La causa annunciata da New York potrebbe avere un impatto molto forte sull’immagine dei giganti di Silicon Valley, oltre alll’ottenimento di un risarcimento danni.
Secondo il Sindaco Eric Adams, è un duello tra pesi massimi diventato necessario
“La dipendenza dei giovani dalle piattaforme – spiega il sindaco – provoca una crisi mentale che costa alle casse della città cento milioni di dollari l’anno di soldi dei contribuenti”.
Mark Zuckerberg
Durante l’audizione a Washington il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, si era alzato in piedi, si era rivolto verso la platea e aveva chiesto scusa alle famiglie di ragazzi che si erano tolti la vita. “Nessuno – aveva detto il Ceo di Meta, Zuckerberg – dovrebbe soffrire quello che avete patito voi”.
Nel frattempo Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, ha respinto le accuse lanciate da New York: “Abbiamo una trentina di strumenti per sostenere i giovani e i loro genitori. Abbiamo lavorato per un decennio su questi temi – ha dichiarato un portavoce, Andy Stone – e assunto persone con il preciso compito di dedicare le loro carriere a tenere i ragazzi al sicuro”.
TikTok
TikTok ha promesso di continuare a lavorare perché la comunità non corra rischi, ricordando di aver inserito in automatico un tempo limite di sessanta minuti di navigazione sulla piattaforma per chi ha meno di diciotto anni.
YouTube
Google, di cui fa parte anche YouTube, ha difeso la propria posizione: “Garantire ai giovani un ambiente sicuro e una più sana esperienza online è sempre stato il cuore del nostro lavoro. Le accuse contemplate in questa denuncia – fanno sapere da Google – sono semplicemente non vere”.
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