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‘Ndrangheta, confisca beni a famiglia vicina ai Grande Aracri

Valore complessivo di 13 milioni, tra terreni, società e conti

‘Ndrangheta, confisca beni a famiglia vicina ai Grande Aracri.

La Dia e i Carabinieri hanno confiscato beni, denaro e società per 13 milioni di euro nei confronti di 10 persone (4 attualmente in carcere), appartenenti ad una famiglia di stampo ‘ndranghetista legata al clan di Nicolino Grande Aracri di Cutro.

Si tratta di 23 immobili: 4 a Reggio Emilia, 6 a Bibbiano (RE), 3 Vezzano sul Crostolo (RE), 9 a Montecchio Emilia (RE) e uno a Cutro (KR), 4 terreni per un totale di quasi cinque ettari, dei quali uno a Perugia, uno a Reggio Emilia e due a Crotone. Anche tredici mezzi, tra auto, scooter e autocarri.

Confiscate anche otto società con sedi in Italia e all’estero, in particolare tre a Parma, una a Reggio Emilia, una a Modena e tre in Romania, operanti, a vario titolo, nel settore delle costruzioni, una ditta individuale con sede a Montecchio Emilia (RE) e 45 rapporti finanziari, tra cui conti in Lituania e Romania.

La confisca, che rientra nell’ambito dell’inchiesta Aemilia sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta, ora è definitiva a seguito della sentenza della Corte di Cassazione.

I beni sequestrati passano all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

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