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Napoli, rogo della Venere degli stracci di Pistoletto: ecco chi sarebbe l’autore dell’incendio

Incastrato dalle immagini di videosorveglianza

Napoli, rogo della Venere degli stracci di Pistoletto: ecco chi sarebbe l’autore dell’incendio.

Dietro il rogo della Venere degli stracci di Pistoletto a Napoli non ci sarebbe nessun giovane ribelle e neppure una gang. Il responsabile, fermato dalla Polizia con le accuse di incendio e distruzione di beni culturali, sarebbe un senza fissa dimora di 32 anni.

Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile e dal Commissariato Decumani, attraverso le immagini del sistema di video sorveglianza cittadina, hanno chiuso il caso nel giro di poche ore. Il presunto autore del rogo, che continua a negare ogni responsabilità, è stato rintracciato e fermato in una mensa in via Marina.

Inizialmente il sindaco del capoluogo partenopeo, Gaetano Manfredi, aveva puntato il dito contro i giovanissimi: «Mi hanno detto proprio dalla Fondazione Pistoletto che negli ultimi giorni c’era una specie di gara sui social di gente che invitava a bruciare la statua».

Invece, il cerchio si è chiuso attorno al 32enne incastrato dalle immagini delle telecamere di sorveglianza nella piazza del Comune. In quel video di circa tre minuti, che a margine marca l’orario delle 5.30 del mattino di mercoledì, si nota un uomo che si avvicina a piedi e appicca il rogo, per poi sparire.

Per dar fuoco all’opera d’arte, il 32enne avrebbe utilizzato presumibilmente un accendino, uno dei cinque che aveva nelle tasche insieme a due telefoni cellulari. Agli agenti di polizia che lo hanno fermato ha detto di non essere stato lui. Ha negato tutto, riferendo di non sapere nulla dell’incendio. Ma gli investigatori non gli credono.

Sul posto, davanti a ciò che rimane dell’opera d’arte, l’installazione artistica di Michelangelo Pistoletto sistemata da un paio di settimane in Piazza Municipio, qualcuno ha deposto mazzi di fiori e un biglietto che recita: “La delusione e l’amarezza sono mitigati dalla consapevolezza che un’inutile minoranza non può inficiare la dignità di una città”.

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