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Monza, lo pestano e minacciano la madre per estorcergli soldi

Una escalation di violenza culminata, con il rinvenimento davanti l’abitazione della vittima di una bottiglia di vetro di Jack Daniel’s contenente liquido infiammabile in cui erano immersi due proiettili cal. 22

Monza, lo pestano e minacciano anche la madre per estorcergli soldi.

Due italiani originari di Vimercate, un 40enne ed un 34enne sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Vimercate per estorsione continuata ed aggravata in concorso nei confronti di un 33enne, al quale avrebbero chiesto rate mensili di 300 euro minacciando violenze fisiche.

Le indagini coordinate della Procura della Repubblica di Monza sono state avviate quando la vittima ha presentato una denuncia ai carabinieri che, nel corso delle indagini, hanno svelato che quei soldi erano legati ad un vecchio debito di 600 euro maturato negli ambienti dello spaccio di sostanze stupefacenti, debito contratto con altro soggetto di cui i due arrestati ne hanno rilevato il credito nei confronti della vittima.

I militari, poco prima dell’alba, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare personale – emessa dal Tribunale di Monza seguito richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di 2 soggetti che in concorso tra loro, dal mese di agosto 2021, si sono resi responsabili nei confronti della vittima, di una serie di minacce, attuate in varie modalità.

Dagli incontri di presenza in cui veniva anche colpito con dei calci al volto ad una moltitudine di messaggi tramite le app di messaggistica istantanea WhatsApp e Messenger, alcuni anche inviati all’utenza in uso alla madre della vittima, riuscendo a farsi consegnare in varie tranche una somma complessiva di circa 1800.

Una escalation di violenza culminata, nei primi giorni di febbraio, con il rinvenimento davanti l’abitazione della vittima di una bottiglia di vetro di Jack Daniel’s contenente liquido infiammabile in cui erano immersi due proiettili cal. 22. Tale gesto induceva la madre a convincere il figlio a chiedere l’aiuto dei Carabinieri.

L’attività investigativa, condotta dai militari della Compagnia di Vimercate, anche mediante attività tecniche di intercettazioni telefoniche, copia forense dei telefonini della vittima, visione degli impianti di video sorveglianza, ha consentito di ricostruire l’intera vicenda fino alla “consegna” della bottiglia incendiaria.

Nella mattinata, a termine delle operazioni di notifica e dei rilievi dattiloscopici, i due arrestati venivano: il 40enne tradotto presso il carcere di Monza mentre per il 34enne riaccompagnato presso la propria abitazioni ove sottoposto agli arresti domiciliari. Ora dovranno rispondere di concorso in estorsione continuata ed aggravata.

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