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Milano, la Camorra nel giro degli anziani truffati: 51 arresti

Un affare da 200 mila euro alla settimana. Era quello gestito dal 2016 in un anno nel nord Italia, ma non solo, dal clan della Camorra “Contini” e specializzato nelle truffe agli anziani.  Un affare sventato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Milano coordinati dalla DDa di Napoli e di Milano. I militari hanno arrestato 51 persone, ritenute a vario titolo responsabili del reato di associazione per delinquere  finalizzata alla commissione di più delitti di truffa aggravata in danno di persone anziane, con l’aggravante per 14 di loro dell’art. 416 bis 1 c.p., ovvero della finalità di favorire il clan camorristico “Contini”, operante nel territorio dell’area metropolitana di Napoli, e in particolare nei quartieri Vasto, Arenaccia, San Giovannello e Borgo Sant’Antonio Abate, e con l’aggravante per 17 di loro della transnazionalità. All’operazione hanno partecipato anche i Carabinieri di Bergamo e la Squadra Mobile di Genova, che si sono occupati di alcuni singoli episodi di truffa. Sono 190 gli episodi di truffa denunciati e accertati per 200 mila euro alla settimana di guadagno. Il clan in pratica da Napoli gestiva i “telefonisti” che attuavano le truffe. L’inchiesta è partita da Milano proprio nel 2015, quando i militari guidati dal colonnello Michele Miulli hanno capito che le truffe ai danni di over 80 avevano la stessa regia e la base era in Campania. Così, partendo da un controllo di un hotel in provincia di Milano, gli investigatori sono risaliti al primo manipolo di malviventi. Da alcune intercettazioni il clichè seguito dai truffatori: «La faccio tragica la cosa. Gli metto subito paura. Gli dico, senti guarda che tuo figlio ha avuto un incidente…». E ancora: «Se non ci sbrighiamo c’è l’arresto immediato… Bisogna pagare due multe da 3mila euro… Poi vengo a casa e parliamo di persona…». Collegata anche una “succursale spagnola” dell’organizzazione, guidata da Roberto Esposito, ‘riparato’ a Barcellona per dribblare un ordine di carcerazione, e dal complice Luigi Murolo: erano loro a contattare gli anziani dalla Catalogna spacciandosi come «avvocato Molinari» e a dare indicazioni a chi doveva andare a casa a ritirare soldi e preziosi; con quel denaro, lo testimoniano le foto sui social, giravano la penisola iberica e le sue isole («Formentera, arriviamo» il post dell’agosto 2016 prima di salpare per le Baleari). L’indagine ha accertato pure la presenza di un livello superiore, che sovrintendeva le attività criminali di tutte le batterie individuate, e individuato il quartier generale: il Club Napoli di piazza Santa Maria della Fede,

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