Milano, sull’onda della terribile vicenda accaduta negli Stati Uniti in cui un uomo, George Floyd, è deceduto durante un arresto della Polizia USA, si è svolto un corteo infinito e munito di mascherine si è raccolto in piazza Duca d’Aosta il 7 giugno per manifestare contro il razzismo.
George Floyd è stata solo la punta dell’iceberg, durante la manifestazione sono comparsi innumerevoli cause e sono state ricordate molte delle vittime decedute in simili circostante.
Proprio per questo una quarantina di studenti si è presentata in piazza, ognuno con un foglio al petto e nero su bianco i nomi delle vittime. Hanno tenuto dei discorsi facendo sentire la propria voce tramite i megafoni ed è sorta una domanda: “Come nel 2020 questo possa ancora accadere, perchè è importante lottare tutt’ora perchè i diritti vengano riconosciuti equamente da tutta l’umanità?”
Neanche il freddo e la pioggia hanno potuto fermare la manifestazione che ha marciato per Milano al ritmo di “No Justice, No Peace” in nome della correttezza e della equità.
La scritta più frequente sui cartelloni? Ovviamente “Black Lives Matter” diventato anche un hastag (#blm) che tocca i 4 mln di post su instagram. Questo è diventato lo slogan della manifestazione milanese, leggermente controverso e provocatorio, nel rispetto di tutti i colori della pelle.
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