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Milano, la battaglia al virus si vince sul territorio

«La battaglia di Milano nell’area metropolitana si può vincere solo con un’indagine epidemiologica a tappeto». A parlare in video conferenza con Fabio Fazio è stato Massimo Galli, epidemiologo dell’Ospedale Sacco di Milano che ha lanciato l’allarme su tutti i casi di contagiati non gravi e non ospedalizzati che sono già presenti in città e nell’area intorno e che non vengono censiti e non sono considerati malati di coronavirus». Tamponi a tutti a tappeto? «Ciò non è sostenibile ma fondamentale è la definizione dell’infezione possibile con altri metodi e attraverso l’assistenza dei medici di base, anche a distanza: questa deve essere implementata. la Battaglia si vince sui territori non negli ospedali! State a casa», ha aggiunto lo scienziato. Da parte sua il sindaco di Milano ha lanciato un monito: «Troppi ancora sono in giro e si è visto nel weekend – ha detto Sala – i dati a Milano del contagio non sono ancora gravi, ma se il virus sfondasse in città il sistema sanitario sarebbe davvero in crisi! Sappiate che gli asintomatici sono contagiosi e rispettate le regole». La rete di volontariato di Milano è attiva: rinforzate le attività di Banco alimentare e Caritas con i dipendenti, in una sorta di task force che andrà a trovare le 20 mila famiglie milanesi in povertà, oltre che i malati e gli anziani. In Lombardia il bollettino si aggiorna ora per ora: al 16 marzo sono salite a 1.809 le vittime in Italia, con 368 nuovi decessi nelle ultime 24 ore: in tutto, dall’inizio dell’epidemia 24.747 persone hanno contratto il virus la maggior parte in Lombardia e nelle ex zone rosse di Codogno e del Veneto.

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