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MILANO 3 OPERAI MORTI IN INCIDENTE AZIENDA

Arrigo Barbieri, 57 anni, responsabile di produzione, Marco Santamaria, 42 anni, elettricista e Giuseppe Setzu, 48 anni, eroe che ha cercato di aiutare i compagni e ha perso la vita. Questi i nomi dei tre operai morti, ieri sera 16 gennaio, nel capannone della Lamina spa, in via Rho in zona Graco, una delle ultime aziende metalmeccaniche rimaste in città di Milano dove c’è stato un grave incidente sul lavoro nel pomeriggio.

Insieme a loro Giancarlo barbieri, fratello di Arrigo, 61 anni anzora in gravi condizioni, Alfonso Giocondo e Giampiero Costantino, che per fortuna stanno bene.

Un bilancio tragico e inspiegabile. I primi due operai, infatti, erano scesi nel forno interrato a due metri sotto il suolo per la normale pulizia, quando improvvisamente sono stati investiti dall’azoto fortemente tossico che li ha uccisi.

E così poi Beppe che – raccontano gli altri scampati alla tragedia – si è gettato nel forno per aiutare i primi due insieme al fratello di Arrigo Barbieri, Giancarlo. A lanciare l’allarme proprio quest’ultimo che ha chiamato aiuto. I colleghi hanno dunque subito allertato carabinieri e 118 che sono giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco. Anche i due magistrati milanesi Gaetano Ruta e Tiziana Siciliano sono andati per un sopralluogo in ditta.

Da un primo esame sembra che il forno di costruzione tedesca fosse stato sottoposto a controlli poco prima. La cosa strana è che l’allarme non sia suonato. I vigili del fuoco della sezione specializzata nei gas nocivi hanno lavorato tutta la notte per controllare gli impianti. La fabbrica è di proprietà della famiglia Sanmarchi dal 1949 e l’ambiente era quello di una grande famiglia. Una tragedia immensa che ha sconvolto le famiglie degli operai morti, ma anche i titolari e tutti gli altri colleghi.

Articolo di Laura Marinaro

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