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Livorno: truffe telefoniche sventati grazie agli incontri tenuti dai Carabinieri. Chiuso un bar che violava le norme igienico-sanitarie.

Tutte le vittime hanno riconosciuto nel tentativo di truffa uno degli esempi forniti dagli agenti durante i corsi organizzati per informare la popolazione, soprattutto quella più a rischio.

Livorno: truffe telefoniche sventati grazie agli incontri tenuti dai Carabinieri. Chiuso un bar che violava le norme igienico-sanitarie.

Nel corso del pomeriggio di giovedì 27 luglio sono pervenute alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Piombino, tramite Numero Unico d’Emergenza 112, il numero telefonico diretto e tramite le Stazioni sul territorio, numerose chiamate da parte di cittadini residenti del comune di Campiglia Marittima (LI) che segnalavano di essere stati contattati telefonicamente, da numerazione anonima, da una persona sconosciuta, sedicente avvocato/carabiniere o appartenente ad altre forze di polizia che li avvertiva che un loro familiare aveva causato un incidente ed era stato trattenuto in caserma, nonché di rispondere prontamente ad una successiva chiamata per concordare le modalità di pagamento per il rilascio del loro caro.

Le persone contattate hanno riconosciuto nella storia del parente vittima di incidente e trattenuto dalle forze di polizia per il cui rilascio era necessario pagare quanto prima un avvocato una di quelle illustrata loro durante gli incontri organizzati dall’Arma dei Carabinieri in tutta la provincia per salvaguardare le fasce più esposte della popolazione, soprattutto gli anziani, dall’odioso fenomeno delle truffe. Le persone che hanno ricevute le chiamate hanno provvidamente contattato la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Piombino che li ha invitati a non far accedere nessuno in casa, a non consegnare denaro o preziosi a sedicenti avvocati e, per rassicurali sulla sorte dei propri familiari, di contattarli direttamente per sincerarsi del tentativo di raggiro.

Contemporaneamente, sono state dislocate sul territorio numerose pattuglie pronte ad intervenire qualora qualche malintenzionato si fosse presentato alla porta di un cittadino. Tutti i numerosi tentativi di truffa, più di 10 in ristretto arco temporale, sono stati così sventati e nessuno è rimasto vittima del raggiro. La fitta campagna informativa del Comando Provinciale Carabinieri di Livorno tramite gli organi di informazione ed i numerosi incontri organizzati fin nei centri più piccoli della provincia da parte dei militari delle Compagnie Carabinieri in collaborazione con enti locali, diocesi ed associazioni, finalizzati ad illustrare alla cittadinanza esempi pratici per imparare a riconoscere potenziali truffe e segnalare ogni tentativo di raggiro alla vicina Stazione dei Carabinieri o al 112 NUE, hanno sortito l’effetto sperato rendendo consapevoli i cittadini e nessun tentativo di truffa ha avuto conseguenze.

L’occasione è propizia per ricordare che le forze dell’ordine e gli avvocati non richiedono pagamenti in contanti o in preziosi per il rilascio di persone coinvolte in sinistri stradali od altre vicende. Nel caso si venisse contattati, è necessario chiamare, tramite telefono cellulare, il 112NUE o una delle centrali operative dell’Arma dei Carabinieri dislocate in tutta la provincia – attive 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 – e contattare direttamente il proprio familiare per verificare le sue effettive condizioni. È altresì importante segnalare prontamente ogni sospetta truffa, anche solo tentata, per consentire un immediato avvio delle indagini.

Proseguono i controlli dei Carabinieri sulla sicurezza alimentare e sul rispetto della normativa a tutela della salute pubblica da parte del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Livorno. In particolare i militari hanno condotto delle verifiche sul rispetto della normativa in materia di produzione e manipolazione degli alimenti da parte degli esercizi pubblici.  A seguito di un controllo eseguito presso un noto bar/ristorante di Livorno, i militari hanno riscontrato irregolarità nei locali dove sono gestiti gli alimenti, ovvero la cucina ed il deposito alimenti, sotto il profilo igienico sanitario, ovvero sporco pregresso e residui di precedenti lavorazioni sugli impianti ed attrezzature, nonché la presenza diffusa di insetti ed altri infestanti in vari punti della pavimentazione.

In esito alle attività, è stata elevata una sanzione di euro 2.000 a carico dell’amministratrice unica dell’esercizio, una livornese di 56 anni, sono state informate le autorità competenti ed è stata disposta l’immediata chiusura e sospensione dell’attività da parte dell’ASL locale, provvedimento che resterà in vigore fino a quando le irregolarità rilevate non saranno sanate. I controlli proseguiranno su tutto il territorio provinciale da parte del N.A.S. in collaborazione con l’Arma territoriale a tutela della salute pubblica e della sicurezza alimentare.

Livorno: più di 10 tentativi di truffa telefonica riconosciuti dalle vittime e sventati grazie agli incontri tenuti dai Carabinieri. Chiuso un bar che violata le norme igienico-sanitarie

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