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La Polizia depone una corona di alloro sulla lapide di Francesco Evangelista, ucciso dai neofascisti 43 anni fa

L'allora vice brigadiere della Polizia vittima di un agguato a Roma, di fronte al liceo Giulio Cesare

La Polizia depone una corona di alloro sulla lapide di Francesco Evangelista, ucciso dai neofascisti 43 anni fa.

Ricorre oggi il 43esimo anniversario dell’attentato, ad opera di un commando terrorista dei NAR, in cui persero la vita il Vice Brigadiere della Polizia Francesco Evangelista, conosciuto da molti con il nome di “Serpico”, e anni dopo, per via delle ferite riportate, il Vice Brigadiere Antonio Manfreda.

La mattina del 28 maggio 1980, quattro terroristi neofascisti dei NAR tesero un agguato ad Evangelista di fronte al Liceo Giulio Cesare, a Roma. Nonostante la reazione di due poliziotti, colleghi della vittima, “Serpico” morì raggiunto da sette colpi.

Per l’occasione, il Vicario del Questore di Roma Francesco Rattà,  alla presenza dei familiari, ha deposto una corona di alloro sulla lapide collocata all’interno del Commissariato di Porta Pia, dove i due poliziotti prestavano servizio all’epoca dell’attentato, in nome del Capo della Polizia – Direttore Generale della Polizia di Stato Vittorio Pisani.

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Nonostante la giovane età il vice brigadiere Francesco Evangelista, arruolatosi nel 1962, durante gli anni di servizio aveva lasciato il segno. Esperto di arti marziali, si è reso protagonista di centinaia di arresti. Particolarmente eclatante quello effettuato nel 1975 quando, nonostante l’impedimento causato da un busto, era riuscito a disarmare e catturare un rapinatore di banca.

Il busto lo indossava perché, nello stesso anno, aveva riportato una lesione alla colonna vertebrale. Se l’era procurata perché era stato scaraventato fuori da una finestra da alcuni ladri che erano stati sorpresi, nel quartiere Trieste, mentre stavano compiendo un furto in appartamento.

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