Emilia-Romagna, Protezione civile: cassa di espansione del fiume Secchia, al via un piano di interventi per 27 milioni di euro
La vicepresidente Priolo: «A lavori ultimati, svolgerà un'azione fondamentale di contenimento delle acque e un ruolo strategico di riserva d'acqua per l’agricoltura»
Emilia-Romagna, Protezione civile: cassa di espansione del fiume Secchia, al via un piano di interventi per 27 milioni di euro.
Adeguamento dell’altezza degli argini e sagomatura, utilizzo dell’invaso a scopi irrigui in caso di necessità. Il tutto accompagnato da una serie di opere di compensazione ambientale. Partono la prossima settimana i primi lavori del piano di interventi sulla Cassa di espansione del fiume Secchia, al confine tra le province di Modena e Reggio. Finanziati con fondi Pnrr-Next Generation Eu, per un importo totale di 27 milioni di euro, verranno svolti da AiPo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po.
«A lavori ultimati – spiega Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile – la Cassa svolgerà un’azione fondamentale di contenimento delle acque, ma avrà anche un ruolo altrettanto strategico di riserva d’acqua per l’agricoltura. I fondi che verranno utilizzati fanno parte dei finanziamenti destinati dal Pnrr per accrescere la disponibilità di risorsa idrica a fini irrigui. Sta per partire un’opera, dunque- conclude Priolo- destinata a rafforzare la sicurezza del nodo idraulico di Modena, tra i principali dell’intera regione: un cantiere particolarmente atteso da chi vive e lavora sul territorio, che verrà svolto nel pieno rispetto della dell’ambiente».
Aumentare il volume della Cassa, per accrescere la capacità di laminazione (cioè di contenimento dell’acqua in caso di piena del Secchia) e, quindi, consentire il transito a valle delle acque del Secchia in maggiore sicurezza, in caso di piena. È l’obiettivo del cantiere al via, che punta ad adeguare gli argini del fiume. Per farlo, sarà utilizzato il terreno prelevato direttamente nelle aree interne alla Cassa di espansione dove, per effetto della laminazione, si sono formati depositi importanti, in prevalenza a monte delle opere di sbarramento. In questo modo, sarà anche possibile recuperare una parte del volume da destinare all’invaso.
Poiché le aree di intervento si trovano all’interno di una Riserva naturale Regionale nonché Sito della Rete Natura 2000 (ZSC-ZPS – Casse di espansione del Secchia), sono previste opere di compensazione concordate con l’Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, gestore dell’Area protetta, il Servizio Parchi della Regione ed il Ministero dell’Ambiente. Nell’ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, è stato anche concordato l’ampliamento delle zone protette per quasi 200 ettari.
Nel dettaglio, verrà realizzata una serie di rami fluviali per favorire la creazione nuovi habitat e ampliare la superficie della zona protetta, con circa 100 ettari di nuovi boschi lungo le rive del fiume.
Si procederà inoltre allo sfalcio della vegetazione nell’area di prelievo dei sedimenti, dove è prevista anche la bonifica da eventuali ordigni bellici. Le operazioni saranno svolte in modo da assicurare il rispetto dei tempi di nidificazione dei volatili. A partire dai mesi primaverili e per tutto il corso dell’estate sarà quindi movimentato il materiale terroso. In autunno, poi, inizieranno le opere di compensazione con la creazione di boschi e zone umide. Per la durata del cantiere, l’area protetta sarà mantenuta fruibile per le parti non interessate dalle opere.
Nei prossimi giorni prendono il via anche interventi di manutenzione straordinaria della vegetazione lungo le rive del Secchia, a partire dal confine regionale da valle verso monte, su entrambe le sponde, fino alle aree a monte dell’abitato di Concordia sul Secchia. L’obiettivo è migliorare le condizioni di deflusso del corso d’acqua nel tratto di competenza AIPo (per un importo complessivo pari a 300mila euro). I lavori dureranno circa 90 giorni. Le tecniche di esecuzione sono finalizzate a una corretta ed equilibrata gestione della vegetazione in alveo, attraverso tagli selettivi, per consentire sia la riduzione del rischio idraulico che la valorizzazione ecologica e ambientale del territorio.
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