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Due studentesse cattoliche uccise in Pakistan da un poliziotto

L’uomo ha aperto il fuoco contro una scuola cattolica missionaria in Pakistan

Due studentesse cattoliche uccise in Pakistan da un poliziotto.

Due studentesse, tra cui una bambina di 9 anni, il 16 maggio scorso sono state uccise e altre cinque ferite da un poliziotto che ha aperto il fuoco contro una scuola cattolica missionaria in Pakistan.

La scuola, gestita dalle suore della Presentazione della Beata Vergine a Sangota, nella provincia nord-occidentale di Khyber Pakhtunkhwa, è stata presa di mira intorno alle 14:00, quando gli studenti si stavano preparando a lasciare la scuola in un furgone. «Sono stato preso dal panico dopo aver visto il sangue sul piede di mia figlia. Il veicolo era parcheggiato all’interno della scuola quando è iniziata la sparatoria», ha detto un genitore.

I genitori scossi e arrabbiati hanno bloccato la strada fuori dalla scuola subito dopo la sparatoria. Alam Khan, un agente di polizia inviato a febbraio alla Sangota Public School per garantire sicurezza, è stato arrestato nell’ambito dell’indagine in corso.

«È un assassino, arrestato con l’arma dell’offesa. Prometto ai genitori che rispetteremo i criteri di giustizia. I nostri cuori sono tristi», ha detto ai media Shafiullah Gandapur, ufficiale di polizia del distretto di Swat (DPO).

«La dichiarazione iniziale del DPO alla direzione della scuola è stata che l’agente “era malato di mente” e sospeso “due volte per comportamento violento”», ha detto ai media locali l’arcivescovo di Islamabad-Rawalpindi mons. Joseph Arshad.

«Chiediamo una punizione per l’agente per evitare simili tragedie in futuro», ha aggiunto mons. Arshad, il quale ha anche invitato 448 istituti educativi gestiti dalla Chiesa a tenere una giornata di preghiera in solidarietà con la Sangota Public School.

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