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Bologna, prende di mira la dipendente di un centro assistenza per l’immigrazione: 66enne sottoposto a misura cautelare per stalking.

Aveva iniziato ad importunarla perché non accettava di essere stato rifiutato per una richiesta di collaborazione lavorativa

Bologna, prende di mira la dipendente di un centro assistenza per l’immigrazione: 66enne sottoposto a misura cautelare per stalking.

Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa per un 66enne indagato a Bologna per atti persecutori. 

Il provvedimento, richiesto dalla Procura ed emesso dal gip del Tribunale di Bologna, nasce da un’informativa dei Carabinieri: una 53enne di origini ucraine a dicembre si era recata in caserma per denunciare un uomo che aveva iniziato a molestarla.

La donna, consulente in un centro di assistenza per stranieri con sede a Bologna, ha riferito ai Carabinieri che il 66enne, qualificandosi come “titolare di uno studio legale”, aveva iniziato ad importunarla perché non accettava di essere stato rifiutato per una richiesta di collaborazione lavorativa.

L’uomo, si era talmente infuriato che, dopo aver invaso la casella di posta elettronica della 53enne con messaggi dal tenore minaccioso, aveva iniziato ad intimorirla arrivando persino a farle trovare la carcassa di un piccione morto sulla vetrina dell’ufficio.

Identificato dai Carabinieri grazie al sistema di videosorveglianza della zona, che avevano ripreso il soggetto durante le sue rappresaglie, il 66enne, gravato da precedenti di polizia per lo stesso reato, si trova ora sottoposto alla misura cautelare del gip.

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