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Bologna, una mostra fotografica, le bandiere a mezz’asta, la Torre illuminata con il tricolore e un minuto di raccoglimento: anche la Regione celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19

Bonaccini-Donini: “Un commosso pensiero a tutte le persone che hanno perso la vita e ai loro famigliari. Anche per chi non c’è più vogliamo continuare a investire nella sanità regionale”

Bologna, una mostra fotografica, le bandiere a mezz’asta, la Torre illuminata con il tricolore e un minuto di raccoglimento: anche la Regione celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19.

Venerdì 18 marzo, sarà la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19. Un triste elenco che fino a ieri contava nella sola Emilia-Romagna i nomi di 16.112 persone.

Diverse le iniziative in programma, tra cui un minuto di raccoglimento per onorare la memoria delle vittime e una mostra fotografica in Assemblea legislativa regionale, con una ricca raccolta di immagini che raccontano i momenti vissuti in questi ultimi due anni.

E saranno a mezz’asta le bandiere, italiana ed europea, davanti all’ingresso del Palazzo della Regione.

“Nel giorno in cui tutto il Paese si stringe attorno al ricordo delle persone decedute a causa della pandemia- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini – il nostro commosso pensiero va ai tanti, tantissimi che anche in Emilia-Romagna sono morti a causa del Covid, e naturalmente ai loro famigliari e ai loro cari. Uomini, donne, giovani e anziani, anche bambini, che mai dimenticheremo, preservando la memoria collettiva di quanto successo. Ognuno con la sua storia, compreso il sacrificio di chi non ce l’ha fatta lavorando nei servizi essenziali. O negli ospedali, nei servizi e in tutte le strutture sanitarie, tutti coloro che hanno perso la vita per salvare quella degli altri”.

“Vogliamo continuare a investire nel modo migliore nella sanità regionale, perché possa prendersi ancora di più cura di tutti, nessuno escluso, a partire dai soggetti più fragili. Lo dobbiamo anche a tutte le persone che ricordiamo oggi”.

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