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Si è concluso ieri il vertice del G7 a Vilnius: trovato un compromesso sull’adesione di Kiev

Tajani: "l'ingresso della Svezia nella Nato è una bella notizia. Bella la decisione della Turchia di schierarsi a favore della decisione"

Si è concluso ieri il vertice del G7 a Vilnius: trovato un compromesso sull’adesione di Kiev.

Tutti gli alleati concordano che l’Ucraina sarà un giorno nella Nato.
“Io e Zelensky abbiamo parlato delle garanzie che possiamo dare nel mentre e ringrazio i leader del G7 per le garanzie di sicurezza: aiuteremo l’Ucraina a costruire una forte difesa, in modo che sia una fonte di stabilità nella regione.
Questa è un potente dichiarazione per l’Ucraina”. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden presentando le garanzie di sicurezza del G7 con tutti i leader presenti, compresi i vertici dell’Ue.

Il G7 “ribadisce che, coerentemente con i nostri rispettivi ordinamenti giuridici, i beni sovrani della Russia nelle nostre giurisdizioni rimarranno immobilizzati fino a quando la Russia non pagherà per i danni causati all’Ucraina”. Lo si legge nella dichiarazione del G7 vista dall’ANSA.Riconosciamo la necessità d’istituire un meccanismo internazionale per la riparazione dei danni, delle perdite o delle lesioni causate dall’aggressione russa ed esprimiamo la nostra disponibilità ad esplorare le opzioni per lo sviluppo di meccanismi appropriati”.
“Se oggi il G7 concorderà la dichiarazione per le garanzie di sicurezza sarà un passo importante perché nel testo si dice che valgono per coprire il nostro percorso sulla via per la Nato”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Ci sono anche le parole della conferenza del Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni: “Il mondo è sempre più incerto. Va confermata l’unità degli alleati. E l’Italia rivendica il suo ruolo all’interno dell’alleanza. Le guerre sono sempre più ibride, bisogna avere attenzione a 360 gradi. C’è la certezza dell’unità Atlantica a difendere i propri valori e le regole diritto internazionali senza le quali nessuno sarebbe al sicuro. E’ importante investire per rafforzare la nostra industria e la nostra capacità nella difesa. La nostra libertà ha un costo, ed è bene rammentarlo a chi vorrebbe che smobilitassimo. L’investimento in difesa torna 10-100 volte nella capacità di difendere gli interessi nazionali”. E poi: “Il presidente degli Stati Uniti mi ha invitato alla Casa Bianca il prossimo 27 luglio”.
Ma fin dalla mattina le dichiarazioni degli altri leader del patto atlantico erano andate tutte nella direzione di confermare il pieno sostegno all’Ucraina anche se restano da definire le condizioni e i tempi per Kiev per far parte dell’alleanza. Stamane ha parlato il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg: “L’Ucraina è più vicina alla Nato che mai”, ha detto. “Gli alleati hanno affermato che l’Ucraina sarà membro della Nato quando ci saranno le condizioni”.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è intervenuta arrivando a Vilnius: l`Unione europea sostiene fortemente “il desiderio dell`Ucraina non solo di entrare nell`Ue ma anche nella Nato. Per questo sono indispensabili riforme di rafforzamento alle istituzioni, come ad esempio la lotta alla corruzione e l`Unione europea sta lavorando a fianco dell`Ucraina per tali riforme”. Un sostegno, ha ribadito, che è passato anche per “70 miliardi di euro” a favore della popolazione, oltre all`invio di “equipaggiamento militare”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky arriva a discutere con i leader della Nato nella seconda giornata del summit di Vilnius con l’intenzione di essere “sulla stessa lunghezza d’onda” con tutti gli alleati. Lo dice lo stesso Zelensky, prima di entrare alla Litexpo, il complesso fieristico alla periferia della capitale lituana dove si riunisce il summit, usando toni diversi rispetto al tweet di ieri pomeriggio. “In agenda oggi – dice Zelensky – abbiamo tre questioni prioritarie. La prima sono i pacchetti di armi, nuovi pacchetti di armi per sostenere il nostro esercito sul campo di battaglia. La seconda è l’invito nella Nato e noi vogliamo essere sulla stessa lunghezza d’onda con tutti. Oggi quello che sentiamo e capiamo è che avremo questo invito, quando le misure di sicurezza lo permetteranno: voglio discutere con i nostri partner di tutte queste cose. La terza cosa di cui si parlerà oggi e per le quali intendo battermi sono le garanzie di sicurezza sulla strada verso la Nato”.
Dopo l’incontro bilaterale tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Vilnius è stato raggiunto un accordo per un’ulteriore fornitura di missili antimissile Patriot con relativi lanciatori all’Ucraina. “C’è un accordo per ulteriori lanciatori e missili Patriot dalla Germania – ha scritto Zelensky su Telegram -. Questo è molto importante per proteggere la vita in Ucraina dal terrore russo. Sono grato per la disponibilità della Germania a sostenere a lungo termine l’ Ucraina e la nostra difesa della libertà”.

“La decisione di far entrare l’Ucraina nella Nato di fatto c’è, il punto è quando – ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista da Vilnius – Non certamente durante la guerra per i rischi di escalation: abbiamo tutti pensato di far aderire Kiev dopo la fine della guerra. Stiamo aiutando Kiev a difendere la propria indipendenza, il proprio territorio. La pace non può prescindere dal fatto che i soldati russi lascino l’Ucraina. Sulla fine della guerra, è difficile capire che cosa intenda fare Mosca. Noi vogliamo che gli ucraini riescano a riconquistare parti importanti del loro territorio”.

Il messaggio di Stoltenberg sull’ammissione dell’Ucraina: “Procederemo quando gli alleati saranno d’accordo”. Zelensky attacca: “Assurdo non ci sia ancora una data. Alleanza più forte con Kiev dentro”.

La Nato sarà “in grado di estendere un invito all’Ucraina ad aderire all’Alleanza quando gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte”. I leader dei 31 Paesi alleati, riuniti a Vilnius, in Lituania, sono riusciti a trovare un compromesso su una formula che mette dei paletti alla prospettiva di adesione di Kiev.

In serata Stoltemberg ha detto “In base ai nostri nuovi piani, la Nato mira a disporre di 300.000 truppe ad alta prontezza, compresa una notevole potenza aerea e navale”. Lo ha dichiarato il segretario generale dell’Alleanza atlantica durante la conferenza stampa tenuta alla fine della prima giornata di lavori del vertice Nato di Vilnius.
Stoltenberg ha anche spiegato che “gli alleati hanno approvato i piani di difesa più completi dalla fine della Guerra Fredda” con l’obiettivo di contrastare le due principali minacce che la Nato si trova ad affrontare, ovvero “Russia e terrorismo”.

Pronta la risposta di Mosca: “I risultati preliminari del vertice della Nato di Vilnius avvicinano la Terza guerra mondiale”. Lo scrive su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. “L’Occidente, completamente impazzito, non poteva pensare ad altro. Prevedibilità ai massimi livelli, fino all’idiozia. È un vicolo cieco. La Terza guerra mondiale si avvicina”, ha dichiarato, aggiungendo che questo significa che “l’operazione militare speciale continuerà con gli stessi obiettivi”, uno dei quali “è impedire al gruppo nazista di Kiev di aderire alla Nato”.

Le “condizioni” che dovranno essere soddisfatte, ha spiegato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, riguardano le riforme che il Paese deve fare per avere istituzioni solide nella difesa, “inclusa la lotta alla corruzione”. Inoltre, l’Ucraina dovrà avere forze armate “interoperabili” con quelle della Nato. L’Alleanza ha deciso di adottare un programma pluriennale di sostegno a Kiev, per aiutarla a convergere e a diventare “più vicina” alla Nato. Inoltre, viene istituito un Consiglio Nato-Ucraina, che verrà presieduto domani da Zelensky.
Il presidente ucraino sperava di ottenere di più e non l’ha presa bene. Prima di arrivare a Vilnius aveva attaccato l’Allenza: “E’ assurdo e senza precedenti che non sia fissata una cornice temporale né per l’invito né per l’adesione dell’Ucraina. Mentre, allo stesso tempo. viene aggiunta una formulazione vaga su ‘condizioni’ anche per l’invito all’Ucraina. Sembra che non vi sia sollecitudine né per invitare l’Ucraina nella Nato, né per farne un membro dell’Alleanza. Ciò significa che viene lasciata una finestra di opportunità per contrattare l’adesione dell’Ucraina alla Nato in negoziati con la Russia. Per la Russia questa è una motivazione per continuare col suo terrore. L’incertezza è debolezza. E ne parlerò apertamente al summit”. Zelensky è arrivato a Vilnius nel pomeriggio, prima della cena disertata da Biden, segno che non deve aver gradito le parole dì Zelensky.

“L’ingresso della Svezia nella Nato è una bella notizia. Bene la decisione della Turchia di schierarsi a favore della decisione. Si rafforza, così, la coesione dell’Alleanza atlantica. Ora più attenzione a Medioriente, Africa e Indo Pacifico”. Lo ha scritto su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ieri sera è giunto a Vilnius per partecipare al vertice della Nato con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Stoltenberg: “Dalla nato messaggio forte a Kiev” Dal summit della Nato a Kiev arriverà un “messaggio molto forte e positivo” all’Ucraina, che “ha fatto molta strada dal 2008 ad oggi. Vedrete il linguaggio del messaggio” che sarà approvato dai leader. “Quello che posso dire è che sarà un messaggio forte e positivo sull’Ucraina e sul percorso verso l’adesione” alla Nato. Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, durante un’intervista pubblica al Litexpo di Vilnius, la fiera alla periferia della capitale lituana dove oggi si riunisce il summit dei capi di Stato e di governo dell’Alleanza. Stoltenberg ha risposto ad un ucraino in platea che chiedeva se dal summit uscirà o no la parola “invito” ad aderire alla Nato, rivolta all’Ucraina. Stoltenberg finora ha parlato di “percorso verso l’adesione alla Nato” e di Ucraina “più vicina” all’Alleanza, con un piano in tre parti (programma di assistenza pluriennale, Consiglio Nato-Ucraina, affermazione che l’Ucraina entrerà nella Nato): al summit di Bucarest dell’aprile 2008, gli alleati avevano “accolto con favore le aspirazioni euroatlantiche alla membership” e avevano “concordato che questi Paesi diventeranno membri della Nato”.

I Ministri degli Esteri del G7 hanno siglato oggi una dichiarazione di condanna a seguito di un nuovo lancio di un missile balistico da parte della Corea del Nord verso il mare del Giappone.

“Questo atto provocatorio da parte di Pyongyang rappresenta una grave minaccia alla pace regionale e alla stabilità internazionale, l’ennesimo atto compiuto dalle Autorità nordcoreane che mina la politica di non proliferazione” ha commentato il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. “Con i colleghi del G7 manteniamo un raccordo costante su tutte le principali questioni internazionali, a cominciare dalla guerra in Ucraina, pertanto abbiamo voluto esprimere la nostra più ferma condanna per questo atto inaccettabile che rischia di provocare un’ulteriore destabilizzazione dell’area dell’Indo-Pacifico” ha osservato il Vicepremier.

Si è concluso ieri il vertice del G7 a Vilnius: trovato un compromesso sull'adesione di Kiev

 

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