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Riforma Cartabia: “Rivoluzione del diritto di famiglia”

Obiettivo: tutelare l’interesse del minore.

Riforma Cartabia: “Rivoluzione del diritto di famiglia”.

Il 21 giugno scorso è entrata in vigore la riforma dell’articolo 403 che prevede i casi in cui i minori devono essere allontanati dalla propria famiglia. Oggi è la svolta del rito unico in tema di separazione e divorzio, che dovrebbe tagliare i tempi e rendere la vita più facile alle persone coinvolte in questi procedimenti.
Nuove regole – dunque – che mirano a velocizzare e semplificare le procedure processuali, una “rivoluzione dei diritto di famiglia” per porre maggiore attenzione alla protezione degli interessi e dei bisogni dei minori.
Da oggi, primo marzo 2023, entra in vigore il nuovo diritto di famiglia legato alla riforma Cartabia, ministra della Giustizia sotto il Governo Draghi.
La riforma Cartabia prevede che, a differenza di quanto avveniva finora, venga adottato un rito unico per separazione e divorzi.
Le parti saranno tenute a indicare preventivamene le condizioni patrimoniali e reddituali, oltre al Piano Genitoriale, che deve contenere gli impegni e le attività svolte dai minori, in particolare in relazione a scuola, percorso educativo, attività extrascolastiche, sport, attività culturali e ricreative, frequentazioni parentali e amicali, luoghi frequentati, vacanze.

Inoltre, con le nuove regole, il giudice potrà sanzionare la persona che accetta il Piano Genitoriale proposto, ma poi non si impegna a rispettarlo nei tempi e nelle modalità. Previsto anche un risarcimento nel caso in cui una delle due parti dovesse omettere al giudice le proprie reali condizioni economiche al fine di pagare un contributo di mantenimento inferiore.
L’obiettivo è quello di definire in modo chiaro l’interesse dei minori. Per questo motivo dovrà essere riformata tutta la procedura relativa all’ascolto del minore che oggi, al di sotto dei 12 anni, è a discrezione del giudice.
Entro il 2024 nascerà il Tribunale per le persone, minorenni e le famiglie. Si tratterà di strutture circondariali, nelle città più piccole e distrettuali. Non ci sarà più frammentarietà tra Tribunale ordinario, Tribunale per minorenni (che rimarrà in vigore ma con funzioni più specifiche) e Giudice tutelare.
Restano escluse da questo accorpamento solo le adozioni e i procedimenti di competenza delle sezioni immigrazione.

Riforma Cartabia, “Rivoluzione del diritto di famiglia”

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