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Un nuovo Museo a Milano. Ecco perchè il 2018 sarà l'anno degli Etruschi

L’iniziativa
“Aprire a Milano un museo, un centro di arte etrusca che non si limiti a esporre, ma possa far rivivere le nostre origini in modo moderno, dinamico, aperto a ogni forma di novità”.
È con questa frase che la Vicepresidente della Fondazione Luigi Rovati, Giovanna Forlanelli Rovati, insieme al Sindaco Giuseppe Sala, ha introdotto il nuovo progetto museale lanciato dal comune di Milano che diventerà operativo dal 2018.
Trattasi di un polo d’attrazione per tutte le realtà legate all’archeologie etrusca dislocate sul territorio nazionale. In particolare la sede ospitante sarà il Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro in Corso Venezia, che sarà ristrutturato dall’architetto Mario Cucinella. Frutto di tre macro interventi, niente all’interno del palazzo è lasciato al caso dal momento che il progetto prevede la ristrutturazione dell’edificio con un occhio di riguardo alle stanze nobili, conservate e restaurate. Vi sarà poi un padiglione ipogeo ispirato direttamente dai lasciti etruschi ma in sintonia con lo stile e l’architettura dell’edificio e, dulcis in fundo, un giardino sovrastante accessibile al pubblico e realizzato in accordo con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, un bookshop e una caffetteria dove ristorarsi.
Parla l’architetto Cucinella
A proposito del progetto di ristrutturazione del palazzo è l’architetto Mario Cucinella che spiega il punto di vista dietro alla ristrutturazione del Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro: “La creatività non si può sempre spiegare con un processo scientifico però i progetti partono sempre da qualcosa che si immagina. In questi ultimi anni di lavoro, il mio pensiero è andato verso l’importanza di utilizzare la grande riserva di lavoro e delle idee che abitano il nostro passato, senza nostalgia però […]”. Importanti in particolare sono i risvolti sull’impatto ambientale e la vicinanza al mondo green e del risparmio energetico di Cucinella.
Il contenuto
Ma in dettaglio cosa ci sarà all’interno del museo? Tra le sue sale, troverà dimora la Collezione CA rientrata in Italia dopo l’acquisto da parte della famiglia Rovati che con l’omonima associazione provvederà alla gestione del museo dopo lunghi accordi con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. La collezione consiste in oltre 700 vasi etruschi e italici di bucchero e impasto, collocati cronologicamente tra il IX e il VI secolo a.C. Con una collezione così importante è quasi scontato dire che il museo si pone come un punto di riferimento per le realtà legate all’archeologia etrusca, costituendo un primato a livello nazionale. I pezzi più interessanti risalgono all’età del Ferro quali ossuari bitonici, urne a campana, delle situle usate per riti cerimoniali e alcune immagini plastiche antropomorfe. Il progetto si allargherà ulteriormente grazie alla collaborazione con il Civico Museo Archeologico di Milano e all’aiuto di altre istituzioni locali.
La civiltà etrusca approfondita e studiata in modo sempre più capillare, innovativo ma con un occhio fisso ai visitatori. Il museo sarà infatti convenzionato con il Comune di Milano ed entrerà pertanto nel sistema museale milanese. Sarà valido l’Abbonamento Musei Lombardia/Milano e per chi decidesse di restare in città durante i weekend, il progetto della ‘Domenica al Museo’ sarà valido anche qui, con un ingresso gratuito per gli studenti under 26 e i visitatori over 65 anni.
Le iniziative culturali non sono mai abbastanza e quelle che recuperano l’arte più antica e magari meno conosciuta sono certamente da accogliere a braccia aperte, soprattutto in un’era sempre più informatizzata e asettica. Che dire, good job!

Articolo di Tommaso Chiodi

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