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Renzo Bergamo, opere anni settanta allo Spazio Maimeri

Allo Spazio Maimeri di Corso Colombo 15 a Milano torna una figura notevole del Novecento artistico, che ha segnato passi importanti nella letteratura pittorica: Renzo Bergamo.La personale, “Renzo Bergamo, opere anni settanta”, sarà curata da Angelo Crespi, e sarà inaugurata Martedì 31 Maggio alle ore 18,30, rimanendo aperta al pubblico fino al 12 Giugno dalle 10 alle 18, tranne Lunedì, giorno di chiusura dello Spazio Maimeri.

Renzo Bergamo è un pilastro dell’arte visiva del Novecento, non potendo caratterizzare la propria produzione in nessuna categoria e in nessuna corrente culturale, lui stesso si definirà dedito a una ricerca di un itinerario compositivo e di una tensione estetica che lo conducono verso la sincerità di pensiero. Renzo Bergamo si pone in un caleidoscopio di tecniche, non accontentandosi mai del punto raggiunto, passando dalla tecnica a olio all’acquarello, dall’acrilico alla china, fino a giungere a una sperimentazione di connubi di materiali e di tecniche differenti attuate nelle stesse opere. Arte e Scienza si sposano perfettamente in un percorso tutto concettuale e suggestivo in un’arte, quale quella di Renzo Bergamo, in cui si apprezza fortemente la genialità dell’espressione di un’intuizione che diventa fenomeno compositivo ed estetico, dinamica e formale, in cui si interpretano visioni e prospettive di galassie, la loro origine, il loro movimento in un vortice, intenso e deciso, di campi gravitazionali, di incontri tra atomi e di entità che appartengono, rappresentandole in modo vivido e intenso, le vibrazioni dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande.

Il bianco prevale in diverse opere di Renzo Bergamo, scelta cromatica che assume un valore e uno spessore fortemente concettuale, ossia garantire la visione estetica di una sintesi di cromie che, se unite a interruzioni dettate da interventi di segni e simboli in rilievo, ci conducono in visioni cosmiche altre, inattese quanto immaginifiche, l’assoluto che diventa espressione di un movimento di oggetti appartenenti a uno spazio e a un universo, infinito quanto immenso. Si apprezza, così, l’energia che si sprigiona da circuiti cromatici di forte impatto e di grande qualità visiva, così come si coglie una produzione fatta e composta da una materica e plastica definizione di cromie che si elevano a visioni quasi quantistiche, sorrette da un punto di osservazione che produce e apre le porte a una prospettiva universale di una ricerca approfondita dell’essenza e del significato recondito delle cose in un concetto rinnovato di spazio.

Renzo Bergamo nasce a Portogruaro nel 1934, e a soli 13 anni viene incentivato dallo stesso padre a proseguire nella propria passione e dedizione per il disegno, per il quale esprimerà fin dalla tenera età una grande predisposizione, iniziando proprio con il figurativo. Renzo Bergamo frequenterà da subito figure importanti del mondo intellettuale e culturale italiano: da Giovanni Comisso ad Andrea Zanzotto, da Pierpaolo Pasolini a Mario Soldati e a Gian Francesco Malipiero. Si trasferirà a Milano in Via Madonnina, coltivando un rapporto organico e continuativo di confronto con esponenti del mondo artstico meneghino, quali Giorgio Strehler, Bruno Munari, Franco Grignani, e, poi, ancora, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Gianni Dova, Emilio Scanavino, Cesare Peverelli e Roberto Crippa, presso il noto Bar Giamaica e discutendo sulle forme espressive dell’arte concettuale. Nel 1965 Renzo Bergamo sbarca a New York con una mostra patrocinata dal Ministero degli Esteri,  “Avanguardia Italiana”, promossa dal Comune di Milano per fare conoscere artisti italiani Oltreoceano. Nel 1979  Renzo Bergamo parteciperà alla Promoter Art, patrocinata dal Comune di Milano, e dedicata alle avanguardie del Novecento, “Futurismo – Spazialismo – Astrarte”. Si trasferirà in Sardegna, terra che gli donerà diversi spunti di ispirazione e di creatività. Renzo Bergamo, morirà improvvisamente nel 2004, si dedicherà anche alla musica e alla composizione musiciale, che gli apriranno quali nuovi orizzonti compositivi estetici e dinamici.

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