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Boom '60! Era arte moderna al Museo del Novecento di Milano

Possiamo dire che gli anni ’60 abbiano visto sorgere in Italia non solo uno sviluppo economico notevole, industriale e consumeristico, ma anche una fervida produzione artistica tale da donarci un ventaglio notevole di estetiche e di linguaggi, stili e generi, di grande impatto poetico e di forte impulso innovativo. È in onore all’espressività e al giornalismo popolare d’arte degli anni del benessere diffuso e della ripresa dal periodo difficile bellico e post bellico che l’Assessorato alla Cultura di Milano ha voluto promuovere un’esposizione all’interno del Museo del Novecento, in cui molte opere già custodite narrano la storia di quel ricco decennio: “Boom 60! Era arte moderna” a cura di Mariella Milan, Desdemona Ventroni e con la collaborazione di Maria Grazia Messina e di Antonello Negri.

La mostra riprenderà la lunga storia compresa tra i primi anni Cinquanta e i primi anni Sessanta in cui si respira un ingresso notevole dell’arte nel mondo del commercio, su cui si affacciano nuovi collezionisti e soggetti del mercato, grazie anche alla diffusione di massa di un giornalismo che riserverà a tale tema diverse pagine di rotocalchi famosi. Si sottolinea, infatti, come a fianco dei nuovi beni di consumo, un tempo considerati di lusso, in quel periodo, invece, visti come di massa, il frigorifero, la lavatrice e i primi televisori, si presentino opere artistiche di varia caratteristica, dall’astrattismo al ritrattismo, dal concettuale al figurativo, alcuni generi contestati e poco compresi, altri generi più accomodanti seppure di notevole espressione artistica.

Le icone pubblicitarie dello spettacolo, altro bene di consumo e di fruizione di massa, sia esso cinematografico sia esso televisivo, si affiancheranno nell’immaginario collettivo ai beni artistici e alle opere, molte, realizzate nel periodo del cosiddetto “miracolo economico”. I rotocalchi dell’epoca hanno ospitato entrambe le realtà in pagine di grande portata documentaristica e tale da aver suscitato l’interesse contenutistico ed estetico dei promotori della mostra, realizzando specificatamente sulla presenza dell’arte nei media popolari di comunicazione di quel periodo un’esposizione diretta al pubblico milanese. I titoli dei rotocalchi chiamati in causa sono diversi: L’Europeo, Epoca, Le Ore, solo per citarne alcuni e tra i più celebri.

L’Atelier Mendini disporrà un allestimento consistente in un’esposizione di centoquaranta opere di pittura, scultura e grafica che si troveranno a interfacciarsi con le pagine di riviste e con filmati, televisivi e cinematografici, del periodo del miracolo italiano, rendendo il pubblico conoscente di un percorso che lo accompagnerà nei linguaggi pubblicitari e comunicativi di divulgazione di grandi figure artistiche, tra cui Picasso e Bernard Buffet, il “pittore in Rolls Royce”, ripresi in servizi in cui si parlava di scoop o di gossip, uno stile linguistico molto accattivante per il pubblico lettore e usato spesso dai rotocalchi, elevati a specchio in cui poter trovare le dinamiche sociali di quell’epoca. Il giornalismo da rotocalco, a cui sarà dedicata una sezione all’interno della mostra, affronterà, quindi, l’arte attraverso il fotogiornalismo, attraverso le interviste, attraverso le inchieste, la pubblicità, la satira e le rubriche di critica, raccontandone i diversi aspetti e, spesso, la portata contenutistica e poetica.

“Boom 60! Era arte moderna” sarà presente presso il Museo del Novecento dal 18 Ottobre 2016 fino al 12 Marzo 2017, mentre l’inaugurazione ha visto la partecipazione dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, di Claudio Salsi, direttore Settore Soprintendenza Castello Sforzesco, Musei Archeologici e Musei Storici e responsabile Coordinamento Scientifico del Polo Museale del Novecento e Galleria d’Arte Moderna, di Rosanna Cappelli, direttore generale arte, mostre e musei Electa, di Alessandro Mendini, autore del progetto d’allestimento e dei curatori della mostra.

Articolo di Alessandro Rizzo

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