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Il divieto di vendita per le auto a combustione nell’Unione Europea dal 2035 è a un passo dall’approvazione

Per autorizzare l’immatricolazione dei veicoli a carburanti sintetici anche oltre il 2035 la Commissione proporrà misure concrete dopo l’adozione del regolamento da parte dei Ministri.

Il divieto di vendita per le auto a combustione nell’Unione Europea dal 2035 è a un passo dall’approvazione.

Per lo stop ufficiale alla produzione e messa in commercio di auto a benzina e/o a diesel l’Europa ha fissato una data: dal 2030 le case automobilistiche non potranno vendere nuove auto che utilizzano solo un motore a benzina o diesel, noto come auto con motore a combustione interna (ICE).
Le vendite delle auto ibride – i nuovi PHEV- potranno invece continuare fino al 2035. Dopodiché non sarà più possibile vendere auto o furgoni con motore a combustione.
Dopo l’accordo raggiunto tra la Commissione Europea e la Germania per escludere i veicoli alimentati con carburanti sintetici, gli ambasciatori dei Paesi dell’Unione hanno concordato di mettere in calendario l’adozione del regolamento che sarà ora formalmente sancita dai ministri dei trasporti e dell’energia e appare scontato, visto che senza la Germania appare quasi impossibile costituire una nuova minoranza di blocco come quella che fermò il provvedimento agli inizi di marzo.

Alcuni Stati comunque voteranno contro, tra cui l’Italia che sperava di allargare l’esenzione anche ai biocarburanti come spiegato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’ultimo Consiglio Europeo.
«La Germania lavora soprattutto per i carburanti sintetici e vuole avere la certezza che si facciano le verifiche necessarie e questo è corretto. Come noi chiediamo sui biocarburanti e stiamo sostanzialmente facendo la stessa cosa. Per questo c’è stata convergenza tra noi e la Germania», dice Meloni.
Le organizzazioni che promuovono la sostenibilità dei trasporti sono molto critiche sull’esenzione concessa sugli e-fuels, carburanti prodotti estraendo idrogeno dall’acqua e CO2 dall’atmosfera a cui sostenibilità ambientale è messa in seria discussione. Il provvedimento potrebbe dunque costituire un messaggio contraddittorio per l’industria dell’auto impegnata ora nella transizione all’elettrico.
Carlo Tritto: «produrre e utilizzare questi carburanti è altamente inefficiente. Può richiedere fino a cinque volte più energia di un veicolo elettrico».
Tra i problemi anche un possibile utilizzo di carburanti tradizionali nei motori progettati per quelli sintetici e la diffusione illimitata degli e-fuels.
«Non ci sono oggi volumi significativi di questi carburanti . Secondo le stesse stime dell’industria di raffinazione gli e-fuels saranno lo 0,4% dei carburanti nel 2030 e il 3% nel 2035, anno dell’entrata in vigore del divieto», continua Tritto.
Per autorizzare l’immatricolazione dei veicoli a carburanti sintetici anche oltre il 2035 la Commissione proporrà misure concrete dopo l’adozione del regolamento da parte dei Ministri.

Il divieto di vendita per le auto a combustione nell’Unione Europea dal 2035 è a un passo dall’approvazione

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