“Questo non è amore”: la Polizia di Stato al Liceo “Da Ponte” dopo il sondaggio shock
Dopo il sondaggio su WhatsApp “Chi si meritava di morire di più”, il Questore di Vicenza incontra gli studenti per parlare di violenza di genere, bullismo e cyberbullismo
“Questo non è amore”: la Polizia di Stato al Liceo “Da Ponte” dopo il sondaggio shock
A seguito della diffusione, tramite una chat whatapp, del sondaggio shock “ Chi si meritava di morire di più” fra Giulia Tramontano, Mariella Anastasi e Giulia Cecchettin, da parte di alcuni studenti del Liceo Scientifico “Da Ponte”, in Bassano del Grappa, presso quell’istituto scolastico, il Questore di Vicenza ha ravvisato l’urgenza di un incontro con gli alunni, nell’ambito della Campagna permanente della Polizia di Stato “Questo non è amore”, al fine di promuovere la sensibilizzazione contro la violenza di genere ed affrontando anche le tematiche connesse al bullismo ed al cyberbullismo.
L’evento, organizzato dalla Divisione Polizia Anticrimine, della Questura di Vicenza, chiude un ciclo di circa 15 incontri, tenutisi
nel secondo quadrimestre dell’anno scolastico 2024/2025, in cui è stata diffusa la cultura del rispetto sulla tematica in argomento fra
circa 1500 studenti delle scuole secondarie del vicentino. Il sondaggio “Chi si meritava di morire di più” fra Giulia Tramontano, Mariella Anastasi e Giulia Cecchettin ha suscitato sdegno fra le più alte cariche dello Stato e la società civile; la gravità di quanto accaduto è stata l’occasione per la Polizia di Stato per raggiungere anche il Liceo “Da Ponte”.
L’iniziativa, in riferimento alla violenza di genere, attesa la drammatica attualità della materia, nell’ottica della prevenzione, è
stato lo spunto per riflettere sull’accaduto e per formare i giovani verso un cambio di passo radicale di un fenomeno consolidato nella società, cercando di fornire strumenti per educare i ragazzi sull’affettività e su come costruire e riconoscere relazioni sane, affinchè, già dall’età adolescenziale, si possa fornire il proprio contributo, per essere parte attiva del cambiamento.
Nell’incontro sono stati affrontati e delucidati tutti i tipi di violenza, in qualsiasi forma si presenti: fisica, sessuale, psicologica ed economica, visto che tutti comprimono la dignità e l’integrità fisica e mentale delle vittime di violenza di genere, sino ad arrivare al gesto estremo del femminicidio e sono stati esaminati gli strumenti a disposizione delle Istituzioni, tanto a livello penale, quanto preventivo, con una compiuta disamina del provvedimento monitorio del Questore, l’ammonimento per violenza domestica e per gli atti persecutori e della nuova legge sul femminicidio.
La conferenza si è prefissata l’obiettivo di trasmettere ai giovani presenti il valore sacro della persona, della donna, e l’inviolabilità della sua dignità. Ne è seguito un dibattito con i circa 150 studenti e docenti intervenuti, che hanno formulato numerose domande e presentato alcune loro considerazioni sul tema.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano



