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Verona saluta Tocatì 2025: grande successo per il Festival dei Giochi in Strada

Grande successo per il Festival Internazionale dei Giochi in Strada: cultura, comunità e sostenibilità al centro dell’edizione che ha trasformato Veronetta in uno spazio di incontro e festa condivisa.

Verona saluta Tocatì 2025: grande successo per il Festival dei Giochi in Strada.

Tocatì 2025: un mix di successo tra gioco, cultura e pubblico.

Si è chiusa con grande partecipazione di pubblico e un forte impatto culturale l’edizione 2025 di Tocatì – Festival Internazionale dei Giochi in Strada, sostenuta dal Comune di Verona.

Quest’anno il Festival ha accolto come ospiti d’onore i Māori della Nuova Zelanda, un popolo che ha portato a Verona la sua cultura, i suoi canti, le danze e i rituali, creando un incontro autentico con cittadini e visitatori. Un abbraccio tra comunità che ha arricchito l’identità del festival pregno di valori e suggestioni e confermato il suo assunto di Buona Pratica di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO.

“È con particolare soddisfazione – sottolinea l’assessora alla Cultura, turismo e rapporti con l’Unesco – che abbiamo seguito il programma di Tocatì di quest’anno, che ha portato a Verona la cultura del popolo Māori, mettendola in dialogo con la città, i cittadini e la comunità intera. Un popolo che custodisce una saggezza ancestrale e un legame profondo con la natura e l’ambiente. In questi giorni abbiamo vissuto un vero abbraccio tra la comunità Māori e quella veronese, fatto di danze, canti, rituali e momenti di festa condivisi. È un patrimonio prezioso, un incontro tra comunità che merita la massima tutela. Il modo in cui i Māori raccontano la propria identità e sanno contestualizzarla nell’era contemporanea è un esempio illuminante: ci ricorda che il patrimonio vivente non è solo memoria, ma può diventare forza di cambiamento e leva per uno sviluppo sostenibile”.

Il Comune di Verona, che da anni sostiene e accompagna il festival, rinnova il proprio impegno al fianco degli organizzatori per far crescere ulteriormente un appuntamento che ormai appartiene non solo alla città ma alla comunità internazionale. Un appuntamento che, come auspicato dal sindaco Damiano Tommasi, il giorno dell’inaugurazione, grazie alla sua potenza e alla magia nell’animare gli spazi è riuscito a fare esprimere a tutta l’area di Veronetta l’energia che ha in sé.

“Il Tocatì ha portato a Verona un grande afflusso di persone, – dichiara l’assessora al Commercio e alle manifestazioni, Alessia Rotta – con un beneficio evidente per i locali e per il quartiere. Veronetta, che in questo periodo soffre i disagi dei cantieri, ha vissuto un momento di vitalità straordinaria grazie alla pedonalizzazione e alla presenza di tante famiglie e di nuovi pubblici. Complice la bella giornata, anche il centro storico era affollato di persone, segno che il festival è riuscito a portare beneficio a tutta la città. Ci auguriamo che questo possa essere un segnale importante per riscoprire Veronetta come luogo accogliente e vivibile, non solo durante il Tocatì ma anche nel quotidiano.”

“In questo week-end – aggiunge l’assessore all’Ambiente e alla mobilità, Tommaso Ferrari – abbiamo vissuto l’esperienza di come uno spazio urbano possa trasformarsi. Vie che siamo sempre stati abituati a considerare solo come assi di viabilità principale come quelle di Veronetta si sono rivelate luoghi di incontro e socialità, con tante famiglie che hanno riscoperto una città più vivibile. Siamo spesso portati a pensare che la pedonalizzazione sia un disagio, ma abbiamo avuto la prova concreta che, anche se temporanea, essa porta benefici ai quartieri, agli operatori economici e alla qualità della vita.”

Realtà associative, artisti, volontari, scuole e istituzioni hanno reso possibile un’edizione capace di confermare Verona come crocevia di culture, tradizioni e innovazione sociale.

“L’incontro con gli educatori maori – conclude l’assessora alle Politiche educative e scolastiche – è stato un momento formativo prezioso, che spero possa ripetersi presto, perché ha arricchito non solo i più piccoli ma anche i loro insegnanti. Abbiamo constatato un’eccezionale capacità di entrare in connessione, anche empatica, con i bambini e le bambine delle scuole coinvolte. Le riflessioni sviluppate insieme alla Fondazione San Zeno hanno messo in luce l’importanza di non patologizzare la vivacità e la creatività dei bambini, di restituire loro spazi per il gioco libero, non tecnologico, e di riscoprire la dimensione magica del gioco. È lo stesso obiettivo che perseguiamo con le domeniche ecologiche, con la Strada del Gioco e con le strade scolastiche: riappropriarci di spazi urbani a misura di bambini e bambine. Significa anche imparare a guardare con occhi nuovi i luoghi di tutti i giorni, riscoprendoli come scenari di creatività e di gioia.”

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