Verona: nuova convenzione tra il Centro NAV e il Centro di Giustizia Minorile di Venezia per combattere la violenza di genere con percorsi di prevenzione della devianza
Realizzazione di percorsi di prevenzione della devianza e della recidiva nelle relazioni interpersonali, intrafamiliari e di genere per giovani adulti seguiti dall'Ufficio Servizio Sociale per i Minori di Venezia – USSM. E' l'obiettivo della convezione in atto tra il Centro NAV (Non Agire Violenza) del Comune di Verona, l'unico in Veneto divenuto punto di riferimento per molte istituzioni non solo provinciali, e il Centro di Giustizia Minorile di Venezia.
Verona: nuova convenzione tra il Centro NAV e il Centro di Giustizia Minorile di Venezia per combattere la violenza di genere con percorsi di prevenzione della devianza.
Realizzazione di percorsi di prevenzione della devianza e della recidiva nelle relazioni interpersonali, intrafamiliari e di genere per giovani adulti seguiti dall’Ufficio Servizio Sociale per i Minori di Venezia – USSM. E’ l’obiettivo della convezione in atto tra il Centro NAV (Non Agire Violenza) del Comune di Verona, l’unico in Veneto divenuto punto di riferimento per molte istituzioni non solo provinciali, e il Centro di Giustizia Minorile di Venezia.
“Abbiamo da tempo abbracciato l’idea – sottolinea la vicesindaca e assessora alla Parità di Genere Barbara Bissoli – che ci si deve occupare anche degli uomini che agiscono violenza oltre che delle donne vittime di violenza. E’ importante, in particolare, recuperare giovani uomini che hanno agito violenza di genere e famigliare in età minorile. Il NAV di Verona è diventato nel tempo un punto di riferimento per le istituzioni del territorio che si rivolgono al nostro centro per avere un sostegno in termini di percorsi di recupero. Ecco quindi che sarà attivato questo progetto con l’Ufficio di Servizio sociale per i Minorenni di Venezia, declinato appunto peri giovani uomini con un taglio sia psicoterapeutico che educativo. Sappiamo che sono sempre di più i ragazzi che hanno necessità di un sostegno e di un aiuto verso il cambiamento e quindi iniziamo da qui, da questa esperienza, da questo primo progetto con USSM, con l’intento di costruire una base solida per futuri interventi”.
“Sono molto grata al Comune di Verona – dichiara la dirigente del Centro Giustizia Minorile di Venezia Paola Ziccone – perché ha inteso collaborare con il centro per la Giustizia minorile del Triveneto nel costruire insieme un percorso che è fruibile dai ragazzi che entrano nel circuito penale, ragazzi giovani adulti. Un progetto di contrasto alla violenza di genere domestica. Si tratta di reati sempre più frequenti e sempre più gravi. Davvero sono particolarmente grata al Comune e non soltanto all’istituzione ma anche alla comunità di Verona per aver colto questa occasione perché l’educazione dei ragazzi è fondamentale ai fini di contrastare la violenza che è sempre più diffusa in famiglia. I ragazzi hanno come modello gli adulti, perciò solo una comunità riparativa può essere in grado di contrastare questo fenomeno. I ragazzi in età evolutiva possono cambiare, devono cambiare. Cambiano anche se noi non facciamo alcunché, ma dipende da come noi vogliamo che cambino e il cambiamento adeguato avviene soltanto se insieme ci prendiamo cura di questi ragazzi, che sono figli nostri, che non appartengono ad un altro pianeta. Non si può delegare a settori della giustizia un percorso che necessariamente deve essere esclusivamente comunitario. Perciò ancora complimenti al Comune di Verona che ha accettato di percorrere assieme il cammino di gestione del progetto finanziato in parte dal Dipartimento di giustizia minorile con il contributo del Comune stesso, progetto che riguarda appunto la gestione di giovani uomini maltrattanti”.
“Nel Comune di Verona è attivo un servizio rivolto agli uomini che hanno agito violenza – spiega lo psicologo dello Spazio Ascolto Uomini che agiscono violenza NAV Filippo Saccardo –. Con loro facciamo colloqui di sostegno psicologico, parliamo delle loro problematiche e avviamo percorsi di cambiamento. Da oggi il Centro NAV si rivolge anche ai più giovani con questo nuovo progetto per giovani adulti che hanno commesso reati in età minorile. Cambiare si può e se lo si fa dalla giovane età porta effetti sicuri”.
“In una fase in cui è possibile far cambiare rotta a questi ragazzi – ribadisce la direttrice dell’ufficio di Servizio sociale per i Minorenni di Venezia Marilena Sinigaglia – è per noi essenziale agire e soprattutto farlo in collaborazione con una comunità sensibile a questo argomento come si è dimostrata quella veronese. E’ molto importante che tutta la società si appropri di questo problema molto diffuso non soltanto fra i ragazzi, che poi sono lo specchio di quello che succede fra adulti”.
“I servizi anti violenza a Verona si compongono di due parti, la parte dedicata alle donne che hanno subito violenza, con azioni di supporto psicologico, sociale e di protezione – spiega la dirigente dell’Area Servizi alla Persona Paola Zanchetta – e la parte di ascolto aperto alle donne sia quelle vittime di violenza che quelle che, venute a contatto con una dimensione aggressiva, hanno paura. Ma abbiamo previsto anche il servizio dedicato agli uomini, portato avanti dal Comune di Verona nella convinzione che non è possibile ignorare chi è la causa della violenza, altrimenti non sarà mai possibile cambiare passo a livello sociale . Il NAV si articola in azioni di accompagnamento, ascolto e rieducazione, con numeri importanti di soggetti seguiti, uomini che mediamente hanno più di 40anni”.
Presente in conferenza stampa anche Luisa Costantino della Cooperativa Sociale “Il Ponte” Maria.
Servizio Sociale per i Minorenni (USSM)
Gli USSM fanno riferimento al Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia. Offrono supporto, in ogni fase del procedimento penale, ai minori che hanno commesso reati. Si occupano di raccogliere informazioni utili per valutare la personalità dei giovani, proponendo possibili progetti di intervento e contribuendo alle decisioni dell’Autorità giudiziaria.
Gli USSM si attivano inoltre, su mandato dell’Autorità Giudiziaria Minorile, nel momento in cui, a seguito di denuncia, un minore entra nel circuito penale e accompagnano il ragazzo/a lungo tutto il percorso penale. L’intervento dell’USSM prosegue poi fino al 25° anno di età dei ragazzi per reati commessi da minorenni.
Una volta maggiorenni i ragazzi possono essere presi in carico dai servizi destinati agli adulti.
Le caratteristiche evolutive dei giovani da poco usciti dall’adolescenza sono però specifiche e si discostano dall’utente con cui un Centro per Uomini autori di Violenza è solito lavorare: si pensi che gli uomini che si rivolgono al NAV hanno mediamente un’età che supera i 40 anni e spesso sono genitori.
Progetto prevenzione della devianza e della recidiva nelle relazioni interpersonali, intrafamiliari e di genere per giovani adulti
Il progetto, organizzato in collaborazione con l’Ufficio Servizi Sociali Minori del Tribunale dei Minori di Venezia – USSM, è un ulteriore tassello che va a consolidare e ad ampliare il raggio di efficacia dei Servizi Antiviolenza.
USSM ha richiesto al NAV di Verona un intervento specifico su cinque giovani adulti che hanno agito violenza di genere in età minorile e che sono quindi seguiti dall’Ufficio competente del Tribunale dei Minori a seguito di denuncia.
L’impegno del NAV si tradurrà in un percorso mirato a rafforzare le risorse e le potenzialità trasformative che caratterizzano la giovane età di queste persone.
Si svolgeranno una serie di incontri, sia individuali che di gruppo che accompagneranno i ragazzi fino alla metà di ottobre, condotti congiuntamente da una psicoterapeuta e un educatore della cooperativa Il Ponte con specifica esperienza in questo settore sotto il coordinamento dei Servizi Antiviolenza del Comune di Verona.
Il percorso sarà di natura psico-educativa e affronterà diversi temi, come ad esempio: il riconoscimento della propria responsabilità rispetto agli agiti violenti, l’utilizzo consapevole del linguaggio e del comportamento finalizzati alla costruzione di relazioni sane, il tema del consenso e del rispetto reciproco, il riconoscimento della propria dimensione emotiva.
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