Cavallino Treporti, bimbo di 6 anni scomparso in mare: ricerche senza sosta tra Ca’ Pasquali e Blue Sea
Il piccolo è sparito nel pomeriggio mentre faceva il bagno davanti alla spiaggia del litorale veneziano. Mobilitati vigili del fuoco, sommozzatori, Capitaneria di Porto e decine di bagnanti che hanno formato una catena umana.
Cavallino Treporti, bimbo di 6 anni scomparso in mare: ricerche senza sosta tra Ca’ Pasquali e Blue Sea.
Pomeriggio di paura e sgomento a Cavallino Treporti (VE), dove un bambino di 6 anni è scomparso in mare nel tratto di litorale antistante la zona di Ca’ Pasquali.
Secondo la ricostruzione, il piccolo stava facendo il bagno sotto lo sguardo della madre quando, per un istante, sarebbe sfuggito alla sua attenzione. Pochi secondi dopo, la donna si è resa conto di non vederlo più e ha lanciato immediatamente l’allarme, attorno alle ore 16:00.
Le condizioni meteo erano ottimali: giornata calda, mare calmissimo e assenza di vento. Proprio per questo, la scomparsa improvvisa ha suscitato incredulità e apprensione tra i presenti.
La mobilitazione immediata
La segnalazione ha attivato in pochi minuti il protocollo di ricerca in mare. La Capitaneria di Porto di Venezia ha assunto il coordinamento delle operazioni, coinvolgendo:
- Il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco del Veneto.
- L’elicottero dei vigili del fuoco, che ha sorvolato la zona con ampie traiettorie concentriche.
- Le moto d’acqua per la perlustrazione rapida.
- Tutti i bagnini delle torrette di salvataggio presenti nel tratto di costa.
L’area di ricerca si è concentrata tra il campeggio Vela Blu e lo stabilimento Blue Sea, dove si teme che il bambino possa essersi spinto troppo al largo, perdendo l’orientamento e non riuscendo a rientrare a riva.

La catena umana dei bagnanti
Alla macchina dei soccorsi si è unita una gara di solidarietà. Decine di turisti e residenti, accorsi dopo l’allarme, hanno formato una catena umana partendo dalla battigia e avanzando lentamente in mare per scandagliare ogni metro d’acqua.
Dall’elicottero era visibile una fila compatta di almeno cinquanta persone, tutte impegnate a scrutare attentamente il fondale nella speranza di individuare il bambino. Purtroppo, nonostante gli sforzi, le prime ore di ricerca si sono concluse senza alcun esito positivo.
Ipotesi e difficoltà delle ricerche
Secondo i soccorritori, il piccolo potrebbe aver superato il limite di sicurezza spingendosi troppo avanti, complice il mare calmo, e non essere riuscito a tornare indietro.
Le correnti, seppur lievi, potrebbero averlo trascinato lontano dal punto di immersione, rendendo le ricerche più complesse.
Le operazioni si sono protratte fino all’imbrunire, con l’impiego di mezzi navali, sommozzatori e ricognizioni aeree. L’assenza di onde e vento, se da un lato facilita la visibilità, dall’altro potrebbe aver favorito un allontanamento silenzioso e rapido.
L’atmosfera nei camping e sulla spiaggia
Nei campeggi e nelle strutture turistiche della zona, la notizia si è diffusa rapidamente, portando sgomento e silenzio tra vacanzieri e operatori. In molti hanno interrotto le proprie attività per unirsi alle ricerche o per fornire supporto logistico alle squadre impegnate in mare.
Ricerche in corso
Le ricerche riprenderanno all’alba con ulteriori mezzi e rinforzi, nella speranza di dare una risposta alla madre e alla comunità locale. La Capitaneria di Porto invita chiunque abbia informazioni o abbia notato movimenti sospetti in mare nel primo pomeriggio a contattare immediatamente le autorità.
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