Vicenza, richieste d’aiuto in aumento da parte di donne in difficoltà tra malattie e violenza
Donna chiama Donna provvederà ad aiutare nella prenotazione delle visite mediche, mentre LILT Vicenza consiglierà accertamenti sanitari oncologici
Vicenza, richieste d’aiuto in aumento da parte di donne in difficoltà tra malattie e violenza.
Sono sempre di più le richieste di aiuto da parte di donne in difficoltà. La sinergia fra LILT Lega Italiana Lotta ai Tumori Vicenza e Donna chiama Donna, associazione che gestisce anche il Centro Antiviolenza (Ceav) di Vicenza, che si concretizza nella convenzione firmata questa mattina a Palazzo Trissino sarà utile per offrire servizi sanitari gratuiti e quindi un ulteriore supporto alle donne in difficoltà. L’iniziativa ha il patrocinio e la collaborazione del Comune di Vicenza e del Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Vicenza, per dare massima diffusione a questa nuova opportunità.
“Il Comune di Vicenza – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto – plaude alla convenzione tra LILT e Donna chiama Donna perché questa iniziativa dimostra ancora una volta come il lavoro di rete tra le risorse del territorio possa tradursi in servizi molto concreti, in questo caso a favore delle donne in difficoltà. Del resto le situazioni di dipendenza economica che molto spesso accompagnano i casi di violenza domestica rendono difficile, per le vittime, occuparsi della propria salute. E allora poter accedere a consulenze gratuite diventa davvero l’unico modo per accedere alla prevenzione che, soprattutto in campo oncologico, è fondamentale”.
“Le donne vittime di violenza o in situazioni di disagio sono spesso scoraggiate e sfiduciate verso se stesse e verso il futuro, – ha spiegato Maria Zatti, presidente di Donna chiama Donna – ripartire dalla propria salute e dal proprio benessere può essere la strada della ripresa. Spesso, infatti, queste persone sono impossibilitate ad accedere al Sistema Sanitario Nazionale, altre volte non hanno le informazioni necessarie per far fronte ai propri bisogni in materia di salute, qui diventa davvero essenziale il ruolo di LILT Vicenza che può seguirle e guidarle in situazioni quanto mai delicate e difficili. Da qualche anno collaboriamo insieme in modo molto attento e ora questa convenzione ufficializza questa importante sinergia”.
Donna chiama Donna raccoglierà queste istanze e provvederà ad aiutare nella prenotazione delle visite mediche, mentre LILT Vicenza si impegnerà a consigliare e fornire gratuitamente accertamenti sanitari ambulatoriali di prevenzione oncologica, tra cui visite dermatologiche, ginecologiche, ecografie, visite senologiche ma anche percorsi nutrizionali e anti fumo. A tutti gli effetti si creerà così una rete che coinvolgerà anche i medici di famiglia ai quali le pazienti dovranno comunicare i referti.
“LILT Vicenza, in linea con le direttive nazionali, ha come obiettivo prioritario la diagnosi precoce e la conoscenza delle malattie oncologiche femminili e maschili. Collaborare con Donna chiama Donna è un’occasione per offrire sostegno a donne in difficoltà e lo facciamo molto volentieri. – ha sottolineato il presidente Cesare Benedetti – In questi anni LILT sta promuovendo anche fra i giovani studenti di scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado l’educazione a una vita salutare, la lotta al tabagismo, l’attenzione al comportamento alimentare, la promozione dell’attività fisica e la conoscenza dei fattori di rischio evitabili per l’insorgenza della malattia tumorale, toccando, con percorsi specifici, temi delicati come affettività e sessualità, alimentazione e dipendenze. Tutte le scuole del territorio dell’AUlss8 Berica possono aderire gratuitamente ai percorsi di prevenzione. Inoltre stiamo realizzando importanti progetti con gli alpini, l’ANAP di Confartigianato Associazione Nazionale Artigiani in Pensione e i Vigili del Fuoco, per promuovere una cultura di prevenzione. Prevenire è vivere, questo è il motto che ci guida”.
Donna chiama Donna nel 2019 ha seguito 80 donne in situazioni di difficoltà, mentre il 2020 fa capitolo a sé durante le note complicazioni del lockdown i colloqui, con grande impegno, sono stati gestiti online e i casi si riferivano per lo più a violenze domestiche indirizzate quindi direttamente al Ceav. Nel 2021 i dati contano 164 donne seguite in presenza oppure online, di cui 81 nuovi casi. E’ indicativo considerare che l’età di chi chiede aiuto va dai 21 agli 83 anni; si tratta per la grande maggioranza di italiane; contattano Donna chiama Donna non solo da Vicenza e provincia ma anche da altre città e regioni per avere consigli su problematiche personali, psicologiche, economiche e per conflitti famigliari. Il servizio AMA, e cioè il gruppo di AutoMutuoAiuto sulle dipendenze affettive, è stato duplicato nel 2021 e mantenuto online poiché vi partecipano donne da varie regioni italiane che non trovano questi servizi nel proprio territorio.
Anche i dati del Centro Antiviolenza di Vicenza confermano il preoccupante aumento di casi di violenze domestiche: nel 2021 sono state seguite 246 donne, 206 Vicenza e 40 ad Arzignano, mentre nel 2020 le donne seguite sono state complessivamente 223.
Per quanto riguarda il 2022, confrontando i soli dati di gennaio a Vicenza nel 2021 erano 111 i casi seguiti, quest’anno sono già 120, di cui 55 hanno portato a una denuncia, 48 riguardano donne economicamente indipendenti e 74 sono di nazionalità italiana. I casi in carico ad Arzignano in questo primo mese sono 35 di cui 14 già sfociati in denunce, 13 economicamente indipendenti, 20 relativi a donne italiane.
E’ positivo il fatto che quasi la metà delle situazioni che si trascinavano da anni hanno potuto trovare risoluzione positiva nel 2021, mentre proseguono gli iter processuali degli altri casi.
Donna chiama Donna come LILT Vicenza sta inoltre portando avanti anche un lavoro di prevenzione nelle scuole. Dal 2018 organizza incontri e sportelli contro la violenza di genere, l’anno scorso sono state coinvolte sei classi tra primarie e secondarie di primo grado con il progetto “Giovani Consapevoli” e oltre 10.000 studenti delle scuole superiori sono stati incontrati online durante sei incontri di sensibilizzazione in occasione dell’8 marzo giornata della donna e del 25 novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Nel 2022 questi incontri continueranno: entro marzo saranno coinvolte altre 10 classi della seconda della scuola secondaria di primo grado e sei quinte della primaria per circa 400 studenti.
“E’ fondamentale creare una cultura del rispetto e della valorizzazione di ognuno. Un plauso a questa collaborazione fra Donna Chiama Donna, che è anche stata votata Associazione dell’Anno per la Città di Vicenza e la Lega Italiana Lotta ai Tumori LILT Vicenza sempre protagonista dell’impegno di prevenzione. – ha fatto sapere Maria Rita Dal Molin, direttore del CSV di Vicenza – L’impegno nelle scuole, gli incontri, gli sportelli, i laboratori sono strumenti preziosi per diffondere valori imprescindibili parlando di volontariato, di quotidianità e di attualità. Il nostro impegno è di sostenere le associazioni e i volontari nel loro inestimabile lavoro, per questo offriremo supporto e promozione a questa importante collaborazione tra Donna chiama Donna e LILT sperando di dare un’efficace risposta a situazioni sociali complesse e urgenti. È interessante osservare come le realtà associative si sanno sostenere nelle loro progettualità, realizzando un vero e proprio impegno condiviso”.
Per rispondere al crescente aumento dei bisogni socio-assistenziali del territorio, l’associazione Donna chiama Donna, ha anche promosso a novembre 2020 la nascita della cooperativa sociale “Si Può Fare SPF Sostegno, Prevenzione e Formazione”, unione di volontari e professionisti per garantire servizi clinici, socio-assistenziali, educativi, legali ed economici. Fondamentale è l’organizzazione multidisciplinare per lavorare in equipe e dare risposta alla complessità delle situazioni che vengono presentate.
Il nome “Si Può Fare”, nasce in ricordo dell’avvocata Lucia Fazzina: una frase che amava ripetere quando le questioni da risolvere sembravano troppo complesse, ma che grazie alla sua determinazione, – un grande esempio per tutta l’associazione – tutto si trasformava in un: “Si Può Fare”.
I servizi saranno forniti a compensi equi e sostenibili a fronte di un alto livello di professionalità e saranno accessibili non solo alle donne in difficoltà ma anche a uomini, nuclei famigliari e adolescenti. Si metteranno a disposizione consulenze psicologico-cliniche, pedagogiche e legali. Inoltre è in fase di progettazione un servizio per gli uomini maltrattanti, supporto necessario non solo per prevenire recidive ma soprattutto per aiutarli nel loro ruolo di mariti e padri.
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