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Venezia, polizia di stato di Venezia: Resoconto delle attività dell’ufficio immigrazione nel primo semestre del 2021

Venezia, Nella giornata di venerdì 10 giugno u.s., la Sezione Espulsioni dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Venezia ha rimpatriato il cittadino albanese V.S., classe 1979, in esecuzione di un provvedimento di espulsione disposta dall’Autorità giudiziaria di Lecce. Lo straniero è stato preso in custodia dalla sua abitazione a Cavarzere, dove si trovava in stato di detenzione domiciliare e tradotto all’Aeroporto Marco Polo, dal quale è stato scortato fino al rientro in Albania. Il soggetto scontava una condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione per traffico di stupefacenti, dopo l’arresto avvenuto nel 2018 da parte della Guardia di Finanza di Brindisi che aveva individuato e sequestrato, a bordo di un gommone, circa 500 kg di marijuana.

Nel corso della prima metà del 2021, la Sezione Espulsioni ha eseguito altri 2 provvedimenti di Espulsione, oltre a quello menzionato, rimpatriando due cittadini stranieri socialmente pericolosi, di cui uno destinatario di espulsione a firma del Ministro dell’Interno.

Sono invece, in totale, 17 gli accompagnamenti ai Centri di permanenza per rimpatri effettuati negli ultimi cinque mesi, effettuati su ordine del Questore in esecuzione ai provvedimenti di espulsione: in tal modo si procede quando è indisponibile il vettore aereo per l’immediato rimpatrio o è necessario svolgere approfondimenti necessari per la completa identificazione.

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Sempre nel primo semestre del corrente anno sono stati 118 i provvedimenti di ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale in esecuzione di provvedimenti prefettizi di espulsione.

Intensa anche l’attività della Sezione dell’Ufficio che si occupa dei provvedimenti di rigetto delle istanze di soggiorno presentate da soggetti socialmente pericolosi. Da gennaio ad oggi, i rigetti complessivi sono stati 92, dei quali in particolare 13 formalizzati nei confronti di stranieri coinvolti in attività illecite legate al traffico di sostanze stupefacenti e 12 per reati inerenti ai maltrattamenti in famiglia e agli atti persecutori.

Nell’adozione dei provvedimenti di rigetto, soprattutto se formalizzati nei confronti di cittadini extra-comunitari presenti da anni sul territorio nazionale, la Questura è tenuta a considerare anche eventuali legami familiari presenti in Italia, oltre che la situazione reddituale e lavorativa. Condanne per reati inerenti alla sfera individuale ma anche segnalazioni di reato, soprattutto se accompagnate dall’adozione di misure cautelari disposte dall’Autorità giudiziaria (come l’allontanamento dalla casa familiare) o di misure di prevenzione del Questore (come avvisi orali o ammonimenti), hanno chiaramente un peso specifico particolare per il giudizio di pericolosità formulato dalla Questura. Tra i rigetti, si riscontrano anche casi gravi ed eclatanti, come quello nei confronti di O. M. E., del 1978, responsabile dell’omicidio doloso della moglie, alla presenza dei figli minorenni, a Concordia Sagittaria, attualmente in carcere a Pordenone in stato di custodia cautelare.

Peculiare anche il caso del cittadino ucraino, S. R., autore di gravi minacce ai danni della compagna e della suocera e al quale è stata sequestrata una pistola illegittimamente detenuta; il soggetto è stato colpito dalla misura dell’allontanamento dalla casa famigliare e divieto di avvicinamento alla persona offesa e da un ammonimento del Questore, provvedimenti che hanno portato alla revoca del permesso di soggiorno di cui era titolare in precedenza e l’immediata espulsione con contestuale trasferimento presso il c.p.r. di Gradisca di Isonzo, dal quale sarà rimpatriato una volta acquisiti di documenti di viaggio e i nulla osta dell’Autorità Giudiziaria.

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