Samarate, Varese: accoltella la moglie nel parcheggio di casa. Ennesimo femminicidio.
La donna, 55 anni, è stata colpita a morte con un coltello da cucina mentre scendeva dall’auto. Arrestato il marito Vincenzo Gerardi, bloccato dai carabinieri con il taser. La coppia era in fase di separazione.
Samarate, Varese: accoltella la moglie nel parcheggio di casa. Ennesimo femminicidio.
La donna, 55 anni, è stata colpita a morte con un coltello da cucina mentre scendeva dall’auto. Arrestato il marito Vincenzo Gerardi, bloccato dai carabinieri con il taser. La coppia era in fase di separazione.
Un altro femminicidio scuote la provincia di Varese. Nella giornata di ieri, intorno alle 18.45, Teresa Stabile, 55 anni, è stata accoltellata a morte dal marito Vincenzo Gerardi, 57 anni, nel parcheggio di via San Giovanni Bosco a Samarate, cittadina di circa 16mila abitanti nei pressi di Malpensa. L’uomo, arrestato dai carabinieri dopo essere stato immobilizzato con un taser, ha confessato l’omicidio.
L’aggressione sotto casa e i soccorsi
La vittima era appena rientrata a casa dopo una giornata di lavoro quando l’uomo l’ha aggredita con un coltello da cucina. Teresa era ancora all’interno della sua auto quando è stata colpita da diversi fendenti. La chiamata al 112 è partita dallo stesso Gerardi, che al telefono ha riferito in stato confusionale di aver accoltellato la moglie. Sul posto sono giunti in pochi minuti i soccorritori della Croce Rossa Italiana e un’automedica da Gallarate. La donna era in arresto cardiaco: i sanitari hanno tentato manovre rianimatorie fino all’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale di Legnano, dove però non c’è stato nulla da fare. Il decesso è stato constatato intorno alle 20.
L’arresto e il contesto familiare
I carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio e della stazione locale hanno rintracciato Gerardi nei paraggi, ancora con il coltello in mano. L’uomo avrebbe minacciato un gesto estremo nei propri confronti, ma è stato bloccato grazie all’utilizzo del taser e accompagnato in caserma. Dopo l’interrogatorio con il pubblico ministero Ciro Caramore, è stato arrestato. Secondo le prime ricostruzioni, il movente è da ricondurre a dissidi familiari legati alla separazione in corso tra i due coniugi, che avevano due figli maggiorenni.
La separazione e le minacce
Teresa Stabile aveva da poco lasciato la casa coniugale per trasferirsi dai genitori, residenti nello stesso complesso di via San Giovanni Bosco. La decisione era stata presa su consiglio della sua legale, l’avvocata Manuela Scalia, che aveva descritto la donna come “terrorizzata”. Nonostante ciò, la vittima non aveva sporto denuncia, temendo di provocare ulteriori reazioni da parte del marito.
Il figlio maggiore aveva però sporto denuncia per violenza privata: Gerardi, infatti, parcheggiava l’auto davanti al box della moglie per impedirle di uscire senza doverlo contattare. Era inoltre in possesso di un doppione delle chiavi della vettura della donna, che veniva costantemente controllata e minacciata. Secondo quanto riferito, Gerardi le avrebbe detto più volte che si sarebbe tolto la vita se lei non fosse tornata con lui.
La dinamica del delitto e le indagini
Il delitto si è consumato intorno alle 18.45 di mercoledì sera nel parcheggio condominiale di via San Giovanni Bosco, una zona residenziale tranquilla di Samarate. Teresa Stabile, era appena rientrata a casa dopo il lavoro quando è stata sorpresa dal marito che l’aspettava sotto casa con un coltello da cucina. L’uomo ha colpito con violenza, lasciandola riversa a terra, priva di sensi.
I soccorsi sono arrivati in pochi minuti, ma le sue condizioni sono apparse subito gravissime. Gerardi è stato trovato nei pressi dell’abitazione con ancora il coltello in mano, in stato confusionale minacciava di togliersi la vita quando i carabinieri lo hanno fermato utilizzando il taser, per poi portarlo in caserma, dove ha confessato l’omicidio durante l’interrogatorio col pubblico ministero. Ora la Procura valuta la contestazione della premeditazione.
La comunità di Samarate è scossa: nel 2022, a poche centinaia di metri dal luogo del femminicidio, si era consumata un’altra tragedia familiare, quando Alessandro Maja uccise moglie e figlia e tentò di uccidere il figlio maggiore. Anche questa volta, una famiglia si è spezzata in un’escalation di violenza.
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