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Busto Arsizio, omicidio in pieno centro: fermato un sospettato per l’uccisione di Davide Gorla

Omicidio nel centro di Busto Arsizio: un commerciante di 64 anni accoltellato nel suo negozio. Fermato un conoscente della vittima, indagini in corso sul movente.

Omicidio in pieno centro a Busto Arsizio: fermato un sospettato per l’uccisione di Davide Gorla.

Un delitto sconvolge il cuore di Busto Arsizio. Gli inquirenti fermano un sospettato: l’uomo sarebbe un conoscente della vittima. Resta ancora il mistero sul movente.

Busto Arsizio – Un pomeriggio d’estate, afoso e apparentemente tranquillo, si è trasformato in tragedia a Busto Arsizio. Poco dopo le 18 di mercoledì 25 giugno, Davide Gorla, 64 anni, storico commerciante della città, è stato ucciso a coltellate nel suo negozio “Linea Continua”, situato nella centralissima via Milano, all’interno della galleria Boragno. L’uomo, molto conosciuto e apprezzato in città, è stato trovato senza vita dietro il bancone del suo esercizio.

Fin dai primi istanti, la Polizia di Stato, con il supporto della Squadra Mobile di Varese e il coordinamento del pubblico ministero Flavia Salvatore, ha avviato una serrata indagine che ha portato al fermo di un sospettato nella notte tra mercoledì e giovedì. L’uomo, di mezza età, brizzolato, era stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza mentre entrava e usciva dal negozio di Gorla. Le immagini lo mostrano poi dileguarsi a piedi, con passo apparentemente tranquillo, per via Rosmini.

Le prime ricostruzioni: una lite, non una rapina?

Secondo alcune testimonianze raccolte nell’immediatezza dei fatti, poco prima dell’aggressione si sarebbe udita la voce di Gorla gridare: «Cosa fai, ma sei pazzo?». Una frase disperata, forse indirizzata proprio al suo aggressore, che fa ipotizzare una conoscenza pregressa tra vittima e carnefice. Da subito, infatti, gli inquirenti hanno scartato l’ipotesi della rapina come movente principale, pur non escludendola del tutto.

Le modalità dell’aggressione – l’utilizzo di un coltello e l’apparente assenza di furto – suggeriscono una dinamica più personale: un litigio degenerato in un assassinio. Gli investigatori stanno scavando nella sfera privata e lavorativa di Gorla per delineare un possibile movente.

Un sospettato individuato: conosceva la vittima

L’uomo fermato, secondo fonti investigative, avrebbe avuto rapporti con la vittima, forse come affittuario di un immobile di proprietà di Gorla. È stato sottoposto a un lungo interrogatorio fino a notte fonda, al termine del quale è scattato il fermo. L’uomo avrebbe negato ogni coinvolgimento, presentandosi pulito e con indumenti cambiati, comportamento che ha insospettito gli inquirenti.

Un dettaglio rilevante emerso dai filmati: il killer si sarebbe cambiato la maglietta subito dopo il delitto, gettando o nascondendo quella sporca di sangue e indossandone una pulita che aveva con sé. Le telecamere lo riprendono mentre estrae il capo da una busta e lo indossa, fatto che potrebbe configurare un elemento di premeditazione.

Le indagini continuano: arma scomparsa e caccia alle prove

L’arma del delitto non è stata ancora ritrovata. Non è chiaro se il coltello sia stato portato dall’assassino o recuperato sul posto. Anche questo sarà un punto cruciale per stabilire se ci sia stata premeditazione.

Nel frattempo, gli investigatori hanno ascoltato numerosi testimoni, soprattutto coloro che si trovavano nei pressi della galleria Boragno e che avrebbero visto l’aggressore entrare e poi uscire dal negozio, in un lasso di tempo brevissimo. Le urla della vittima hanno richiamato l’attenzione dei presenti, che hanno subito dato l’allarme.

Una città sconvolta, un delitto ancora da chiarire

Busto Arsizio si risveglia scossa da un omicidio che ha colpito al cuore la comunità. Davide Gorla, uomo riservato e molto conosciuto per la sua professionalità e dedizione al lavoro, è stato strappato alla vita in maniera brutale e inspiegabile.

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