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Trieste, smantellata rete di sfruttamento della prostituzione: un arresto e una denuncia dopo mesi di indagini

Perquisizioni dei Carabinieri in diverse abitazioni e in una casa d’appuntamenti: liberata una donna cinese vittima di sfruttamento

Trieste, smantellata rete di sfruttamento della prostituzione: un arresto e una denuncia dopo mesi di indagini

Prosegue senza sosta l’attività dei Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Trieste via Hermet nel contrasto al sfruttamento della prostituzione. I militari, coadiuvati dalla Sezione Radiomobile e dalle Stazioni di Trieste Scorcola e San Dorligo della Valle, hanno dato esecuzione a una serie di perquisizioni locali e personali disposte dall’Autorità Giudiziaria, nei confronti di due cittadini cinesi.

Al termine dell’operazione è stato arrestato un uomo, classe ’70, mentre una connazionale, anch’essa del ’70, è stata denunciata a piede libero. La misura è il risultato di una delicata indagine avviata all’inizio dell’autunno e sviluppata dalla Sezione Operativa, che già nei mesi precedenti aveva portato a significativi risultati nel contrasto a questo odioso fenomeno.

Indagini partite dai centri massaggi

La prima fase dell’inchiesta, conclusa durante l’estate, aveva permesso ai Carabinieri di documentare l’attività illecita all’interno di due centri massaggi in via Flavia e via San Francesco. Le attività investigative avevano portato al sequestro preventivo dei locali, di telefoni cellulari e di denaro contante ritenuto provento dello sfruttamento. Sotto la direzione del Pubblico Ministero, dott. Federico Frezza, i militari hanno poi identificato gli attuali indagati, ricostruendo una gestione totalizzante della prostituzione di donne di nazionalità cinese.

Trieste, smantellata rete di sfruttamento della prostituzione: un arresto e una denuncia dopo mesi di indagini

Affitti, controlli, annunci online e gestione del denaro: la struttura dello sfruttamento

Secondo quanto emerso dalle indagini, i due indagati:

  • affittavano gli immobili dove avvenivano gli incontri sessuali,

  • controllavano costantemente la donna sfruttata,

  • pubblicavano annunci online per promuovere gli appuntamenti,

  • gestivano telefonate, clienti e incassi.

Una vera e propria organizzazione “indoor” che sfruttava più donne, fatte ruotare con cadenza mensile e sottoposte a condizioni lavorative estenuanti. Le vittime, attirati in Italia con la promessa di una vita migliore, venivano poi intrappolate in case d’appuntamenti, costrette a vivere in condizioni precarie e private della libertà personale. Pur in assenza di episodi di violenza eclatante, la situazione descrive un grave sfruttamento, con turni massacranti e compensi minimi.

Trieste, smantellata rete di sfruttamento della prostituzione: un arresto e una denuncia dopo mesi di indagini

Il blitz

Durante l’esecuzione delle perquisizioni, i Carabinieri hanno sequestrato preventivamente l’immobile utilizzato come casa d’appuntamenti.
Nello stesso contesto è stata identificata e liberata una donna cinese, vittima del sistema di sfruttamento. Grazie alla collaborazione con il progetto di accoglienza “Stella Polare”, parte della rete regionale Il FVG in rete contro la tratta, la giovane è stata trasferita in località protetta e invitata ad aderire a un programma di protezione sociale.

L’operazione conferma l’attenzione dell’Arma dei Carabinieri verso il contrasto delle forme di schiavitù moderna, in particolare ai danni di donne vulnerabili. Un’attività investigativa complessa, che ha permesso di colpire un sistema radicato e di restituire libertà e protezione a una delle vittime coinvolte.

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