Trento: Tenta il furto in una casa a Ravina. Rintracciato dopo poche ore e arrestato dalla Polizia di Stato
Prima il risveglio per i proprietari di un'abitazione di Ravina, dopo aver udito dei rumori provenire dal cortile della propria abitazione. Poi la fuga del ladro, durata però poche ore
Trento: Tenta il furto in una casa a Ravina. Rintracciato dopo poche ore e arrestato dalla Polizia di Stato
Un cittadino marocchino di 26 anni è stato sottoposto nella giornata di martedì 1 aprile, a fermo di indiziato di delitto da parte della Polizia di Stato, a Trento, per furto in abitazione, ricettazione, detenzione di sostanze stupefacenti e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Alle prime ore di lunedì 31 marzo, infatti, 2 fratelli – proprietari di un’abitazione nell’abitato di Ravina – sono stati svegliati da alcuni rumori provenienti dal cortile.
Lì hanno notato una persona travisata che armeggiava attorno all’autovettura di proprietà di uno dei due.
Vistosi scoperto, l’uomo – che peraltro aveva già fatto ingresso nell’abitazione, rovistando in cucina ed in alcuni cassetti – ha dovuto abbandonare subito la zona, non riuscendo in tale circostanza a recuperare l’e-bike con cui era giunto sul posto ma sottraendo comunque oltre 500 euro in contanti.
Immediata la chiamata al N.U.E. 112 ed il successivo intervento delle Volanti della Questura, che – sulla scorta della descrizione fornita dai due fratelli – hanno individuato e riconosciuto il presunto ladro dopo alcune ore, a seguito di un intervento di personale del 118 per una persona segnalata in stato di semi-coscienza a poca distanza dal luogo del furto.
Compiutamente identificato l’uomo come un cittadino marocchino di 26 anni, gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e corrispondente alla descrizione fornita dai due derubati, il personale delle Volanti ha così proceduto alla perquisizione del giovane.
Sono stati così rinvenuti – oltre alla somma in denaro sottratta dall’abitazione – una pochette bianca, una torcia, un cacciavite e 34 grammi circa di hashish.
Grazie anche all’intervento del personale dell’Ufficio Denunce, che ha raccolto nell’immediatezza le denunce dei vari interessati – necessarie, fra l’altro, per poter procedere immediatamente alla restituzione della somma di denaro, dell’e-bike e della pochette ai legittimi proprietari – per il cittadino marocchino è stato così disposto il fermo di indiziato di delitto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.
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