Il Trentino-Alto Adige investe nei giovani: 59 borse di studio per un anno in Europa e Regno Unito
Presidente della Regione, Arno Kompatscher: «Investire nella formazione dei nostri giovani significa investire nella costruzione di un'Europa più coesa, basata sulla conoscenza reciproca e sul dialogo interculturale.»
Il Trentino-Alto Adige investe nei giovani: 59 borse di studio per un anno in Europa e Regno Unito
La Giunta regionale ha approvato la graduatoria per l’assegnazione di 59 borse di studio relative all’anno accademico 2025/2026 per frequentare un intero anno scolastico in uno stato dell’Unione Europea e nel Regno Unito.
L’assegnazione delle borse di studio mira a sostenere gli studenti meritevoli e quelli con difficoltà economiche, permettendo loro di accedere a un’istruzione di qualità senza ostacoli finanziari confermando l’impegno della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol nel sostenere il diritto allo studio e garantire pari opportunità agli studenti del territorio.
Quest’anno hanno partecipato al bando 97 studenti, di cui 71 sono state le domande risultate ammissibili di cui 3 sono state presentate da studentesse e studenti in possesso di certificazione DSA.
31 sono i beneficiari della Provincia autonoma di Trento (19 ragazze e 12 ragazzi), mentre 28 della Provincia autonoma di Bolzano (19 ragazze e 9 ragazzi).
“La possibilità di studiare all’estero è un’esperienza che cambia la vita, offrendo ai giovani gli strumenti per affrontare il mondo con una prospettiva diversa – ha dichiarato il presidente della Regione Arno Kompatscher – investire nella formazione dei nostri giovani significa investire nella costruzione di un’Europa più coesa, basata sulla conoscenza reciproca e sul dialogo interculturale.”
“Grazie a questa opportunità, i nostri ragazzi potranno immergersi in nuove esperienze che li faranno crescere e maturare più velocemente, avranno la possibilità di apprendere nuove lingue e accrescere la loro visione del mondo – ha sottolineato l’assessore regionale all’integrazione europea – l’istruzione internazionale non è quindi solo un vantaggio accademico, ma anche un’opportunità di crescita personale e una scuola di vita per imparare a relazionarsi e a comunicare con comunità e culture diverse dalla nostra.
Sono orgoglioso che questa possibilità sia stata estesa a studentesse e studenti spesso penalizzati da un sistema premiante legato al rendimento scolastico. È nostro dovere offrire a tutti pari opportunità di crescita e sviluppo delle proprie potenzialità.”
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