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Trapani, fermato comandante: accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

La Squadra Mobile e la Guardia di Finanza hanno arrestato il presunto scafista dopo l’arrivo a Marsala di un peschereccio con 18 migranti a bordo, tra cui 5 minori e una donna

Trapani, fermato comandante: accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Trapani ed i militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un soggetto tunisino, irregolare sul territorio nazionale, gravemente indiziato del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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La notte tra l’8 e il 9 agosto scorsi, una chiamata giunta alla Sala operativa della Guardia Costiera segnalava la presenza di alcuni migranti a bordo di un peschereccio tunisino, fornendo l’esatta posizione del natante. Poco dopo, i militari rintracciavano, in acque internazionali a sud di Marsala, una barca da pesca di circa 15 metri.

Il comandante del peschereccio, sul ponte insieme ad altri connazionali, dichiarava di essere impegnato nell’ordinaria attività di pesca; tuttavia, gli veniva richiesto di seguire i militari in acque italiane per l’ispezione. L’uomo inizialmente acconsentiva, ma poi affermava di avere ricevuto ordini dall’armatore di rientrare in Tunisia, rifiutando l’ingresso in acque italiane.

Poco dopo, sul ponte facevano la loro apparizione 18 migranti, di cui 5 minori e una donna, fino a quel momento nascosti a bordo, che a gesti chiedevano soccorso. I clandestini venivano tratti in salvo e trasbordati sulla motovedetta della Capitaneria di porto, per poi essere condotti a Trapani.

Non potendo intervenire in acque internazionali, i militari lasciavano il comandante a bordo del peschereccio, che si allontanava verso la Tunisia. Nelle ore successive, però, una motovedetta della Guardia di Finanza intercettava il natante nel porto di Marsala; dal peschereccio scendeva un uomo che si allontanava rapidamente.

Grazie alla collaborazione tra Squadra Mobile di Trapani, Guardia di Finanza e Commissariato locale, il soggetto veniva rintracciato e fermato: si trattava proprio del comandante del peschereccio. L’uomo dichiarava di aver fatto ingresso in Italia per timore di essere arrestato una volta rientrato in Tunisia.

La perquisizione dell’imbarcazione rivelava la presenza di reti da pesca perfettamente asciutte, prova che non fossero utilizzate da giorni. Il fermo del comandante tunisino, su richiesta della Procura della Repubblica di Trapani, è stato convalidato dal GIP competente, che ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere.

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