Torino, la nuova mostra sullo Spazialismo illumina la Fondazione Accorsi-Ometto: un viaggio da Fontana a Crippa nel cuore dell’arte del Novecento
A Palazzo Accorsi oltre 50 opere e 24 maestri raccontano la rivoluzione del Movimento Spazialista
Torino, la nuova mostra sullo Spazialismo illumina la Fondazione Accorsi-Ometto: un viaggio da Fontana a Crippa nel cuore dell’arte del Novecento
La Fondazione Accorsi-Ometto inaugura una delle sue esposizioni più ambiziose: “Da Fontana a Crippa a Tancredi. La formidabile avventura del Movimento Spazialista”, un percorso che porta al centro della scena l’energia innovativa dell’arte italiana del secondo dopoguerra. Curata da Nicoletta Colombo, Serena Redaelli e Giuliana Godio, con la consulenza di Luca Massimo Barbero, la mostra riunisce 24 artisti e oltre 50 opere provenienti da collezioni museali e private, offrendo un ritratto completo di una stagione artistica che ha rivoluzionato il concetto di spazio.
La mostra: un viaggio dentro lo Spazialismo
Il percorso espositivo apre con una sala interamente dedicata a Lucio Fontana, fondatore e guida del Movimento Spazialista. Qui tagli, buchi e sperimentazioni materiche mostrano come l’artista abbia oltrepassato i confini della pittura tradizionale, aprendo alla dimensione del vuoto, della luce e della contemporaneità tecnologica.
Segue un nucleo di opere di Roberto Crippa, tra spirali dinamiche, segni vibranti e tensioni cosmiche che dialogano direttamente con la ricerca fontaniana. La mostra si amplia poi agli artisti milanesi, veneti e internazionali che hanno contribuito alla diffusione e all’evoluzione del linguaggio spazialista, tra sperimentazioni sulla tridimensionalità, nuove superfici, materiali inediti e dialoghi con scienza e architettura. L’allestimento, immersivo e rigoroso, invita il pubblico a osservare la pittura come gesto fisico, come taglio nel reale, come apertura verso lo spazio altro: il cosmo, il futuro, l’infinito.
Il contesto: il sogno di Accorsi e la missione culturale del Museo
La mostra sullo Spazialismo si inserisce in un percorso più ampio, quello della Fondazione Accorsi-Ometto, nata dal sogno visionario dell’antiquario Pietro Accorsi, tra i più autorevoli d’Europa. Negli anni Sessanta l’idea di una fondazione culturale internazionale prende forma grazie agli incontri con Giovanni Agnelli e Werner Abegg; un progetto che Accorsi porterà avanti anche dopo il ritiro dei suoi primi compagni, fino alla creazione ufficiale della Fondazione nel 1975 insieme all’avv. Paolo Emilio Ferreri.
Dopo la sua morte nel 1982, sarà Giulio Ometto, suo storico collaboratore e segretario, a trasformare Palazzo Accorsi nel Museo di Arti Decorative, ampliandone la collezione e aprendo l’istituzione a mostre sempre più articolate, capaci di dialogare con l’arte antica e contemporanea.
Palazzo Accorsi: una storia lunga quattro secoli
Il museo sorge all’interno di un edificio che affonda le radici nel 1616, nato come complesso religioso dell’Ordine Antoniano. Trasformato nei secoli da architetti come Bernardo Vittone, passato attraverso epoche napoleoniche, mutazioni ottocentesche e periodi di decadenza, il palazzo ritrova vita nel Novecento con l’arrivo di Pietro Accorsi, che ne fa la sua abitazione e la sua galleria.
Oggi, grazie al grande lavoro di recupero condotto da Ometto, Palazzo Accorsi è uno dei centri più importanti in Italia per le arti decorative, un luogo dove storia e collezionismo dialogano con le visioni dell’arte moderna.
Informazioni sulla mostra
Orari
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Mar, Mer, Ven: 10–18
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Giovedì: 10–20
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Sab, Dom e festivi: 10–19
(Biglietteria chiude 30’ prima) -
Lunedì chiuso
Tariffe
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Intero: €14
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Ridotto 19–26 anni / over 65: €12
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Ridotto 11–18 anni e convenzioni: €10
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Insegnanti: €6
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Gratuito: fino a 10 anni, Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card, ICOM, persone con disabilità, giornalisti
Visite guidate
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Sabato, domenica e festivi: 11:30 e 17:30 – €6 + biglietto
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Speed Tour (35’): Mar–Ven ore 17 – €3 + biglietto
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