Minore a rischio fermato al confine: la Polizia di Frontiera blocca l’espatrio al Frejus.
Durante un controllo su un autobus internazionale a Bardonecchia, gli agenti hanno individuato un minore destinatario di un divieto di espatrio e disposto il suo immediato collocamento protetto.
Minore a rischio fermato al confine: la Polizia di Frontiera blocca l’espatrio al Frejus.
Un intervento di alto profilo operativo e umano è stato portato a termine dal personale della Polizia di Stato della 1ª Zona Polizia di Frontiera, che nei giorni scorsi ha individuato e messo in sicurezza un minore in condizione di particolare vulnerabilità, impedendone l’espatrio dal territorio nazionale in violazione di specifici provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria italiana. Un’operazione che conferma come l’attività di controllo ai confini non si esaurisca nella mera verifica documentale, ma rappresenti un presidio essenziale di legalità e protezione dei diritti fondamentali.
Il fermo al traforo del Frejus
L’episodio si è verificato presso la piattaforma italiana del traforo autostradale del Frejus, durante un ordinario servizio di controllo di frontiera. Gli agenti del Settore Polizia di Frontiera di Bardonecchia hanno sottoposto a verifica un autobus di linea internazionale diretto all’estero. A bordo del mezzo è stato identificato un nucleo familiare all’interno del quale era presente un minore per il quale risultavano attivi provvedimenti restrittivi emessi dal Tribunale per i Minorenni di Venezia.
I provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria
Dagli accertamenti immediatamente effettuati attraverso le banche dati in uso alle forze di polizia, è emerso che sul minore gravavano un divieto di espatrio e un provvedimento di collocamento protetto. Misure disposte dall’Autorità Giudiziaria con l’obiettivo di garantire la sua tutela e di prevenire situazioni di rischio, che sarebbero state gravemente compromesse dall’uscita dal territorio nazionale.
La rete istituzionale attivata sul posto
Grazie alla prontezza operativa e alla professionalità degli agenti, è stata attivata in tempi rapidissimi una fitta rete di contatti con le Autorità Giudiziarie competenti e con i servizi sociali territoriali. Il coordinamento interistituzionale ha consentito di dare immediata esecuzione alle misure di protezione previste, assicurando al minore un collocamento adeguato e sicuro, nel pieno rispetto delle disposizioni giudiziarie.
Un’operazione complessa tra indagine e sensibilità
L’intervento ha richiesto non solo rigore investigativo, ma anche una particolare attenzione agli aspetti umani e familiari della vicenda. Gli operatori hanno proceduto a un’attenta ricostruzione delle dinamiche del nucleo coinvolto, incrociando le segnalazioni presenti nei sistemi informativi e confrontandosi con più enti istituzionali. Un lavoro articolato, svolto con discrezione e sensibilità, indispensabile quando sono in gioco la sicurezza e il benessere di un minore.
Il ruolo strategico della Polizia di Frontiera
L’episodio avvenuto al Frejus mette in evidenza come il presidio delle frontiere rappresenti uno strumento fondamentale non solo nel contrasto alla criminalità transnazionale, ma anche nella tutela concreta delle persone più fragili. La Polizia di Frontiera si conferma così un attore centrale nella protezione dei diritti fondamentali, capace di coniugare competenza tecnica, tempestività d’intervento e spirito di servizio in un’attività quotidiana spesso silenziosa, ma di cruciale importanza per la collettività.
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