Bologna, debutta lo spettacolo: Risate di gioia
Dal 20 al 30 ottobre
Bologna, debutta lo spettacolo: Risate di gioia.
Dal 20 al 30 ottobre il Teatro Arena del Sole di Bologna nella sala Thierry Salmon martedì, giovedì, venerdì ore 19.00, mercoledì e sabato ore 21.30 e domenica ore 18.00.
Accoglie il debutto di Risate di gioia – storie di gente e di teatro, uno spettacolo dedicato ai mestieri e alle figure del teatro di un tempo, con la regia e l’interpretazione di Elena Bucci e Marco Sgrosso. Una co-produzione Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE Teatro Piemonte Europa, che ha visto un’anteprima al Campania Teatro Festival 2021.
I due artisti, con straordinaria sensibilità, riprendono il filo della loro indagine attorno all’arte scenica, ispirandosi ai saggi Il teatro all’antica italiana dell’attore di Sergio Tofano e Antologia del grande attore del regista Vito Pandolfi, ma anche ad autobiografie, biografie, epistolari e memorie.
Bucci e Sgrosso, quasi come archeologi, si addentrano in testimonianze e documenti alla ricerca di tracce del passato, per costruire un lavoro a più voci. Come affermano i due registi, la pièce si propone come un emozionante viaggio alla scoperta di una moltitudine poetica e operosa che ha trascorso la vita dietro le quinte. In scena, però, solo i loro due corpi, a rimodulare anime e memorie richiamate da lontano e pronte a reincarnarsi sul palcoscenico, muoversi e parlare. Sono due attori “Senza nome e senza successo, – continuano Bucci e Sgrosso – innamorati del loro mestiere pur essendo solo due ‘comparsoni’ tra centinaia di altri“. Nella notte di Capodanno, abitano il buio un teatro addormentato, tra sipari cadenti, riflettori bruciati e nidi di uccelli, in cui si intravedono suggeritori, trovarobe, attori, guitti, capocomici, primedonne, cantattrici, portaceste. “Com’era il mondo del teatro prima della televisione e del cinema? Come risuonavano le voci e i gesti? – si chiedono – Quale energia si sprigionava in quelle sale illuminate a candele o a gas, quando il teatro era un centro vibrante della vita sociale, culturale e politica delle comunità?! Facendosi attraversare da diverse epoche (la Commedia dell’Arte, il teatro all’Italiana, il Varietà, la censura del Fascismo, il Cinema), Bucci e Sgrosso danno voce e corpo a personalità artistiche che hanno fatto la storia del teatro: dalla “grande vagabonda” Giacinta Pezzana a Salvatore e Antonio Pepito, fino all’intramontabile Eleonora Duse. “Ascoltiamo molte voci, ridendo e sospirando per una sottile nostalgia che diventa creazione – scrive Elena Bucci. “Lo spettacolo si inscrive in un disegno che comprende le drammaturgie originali La pazzia di Isabella – vita e morte dei Comici Gelosi, Non sentire il male – dedicato a Eleonora Duse, Bimba – inseguendo Betti e Pasolini, Parola di principe e A colpi d’ascia, tratta dal libro omonimo di Thomas Bernhard per arrivare alle ricerche Archivio vivo e All’antica italiana, progetti e spettacoli rivolti allo studio, alla documentazione e al racconto della storia delle arti a partire dalle 0 testimonianze degli stessi artisti; un racconto dal vivo dove arti e saperi possano intrecciarsi“.
Contro un presente che accelera la sua corsa, Bucci e Sgrosso decidono di rallentare, per esplorare la potenza del teatro che ritrovano intatta e ancora capace di trasformare, rivelare e unire: “Basta fare silenzio, ascoltare, lasciarla vivere e respirare. Cerchiamo suono, immagini e incanto di un patrimonio della tradizione che dimostra intatta la sua sovversiva e rivoluzionaria vitalità“.
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