Taranto: Sequestrata dalla Polizia una vasta area, denunciato in stato di libertà il proprietario
Sequestrata dalla Polizia una vasta area, denunciato in stato di libertà il proprietario
Taranto: Sequestrata dalla Polizia una vasta area, denunciato in stato di libertà il proprietario
La Polizia di Stato nell’ambito dei controlli periodici finalizzati a contrastare il fenomeno dello smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e monitorare le attività di custodia dei veicoli sprovviste delle prescritte autorizzazioni previste per legge, hanno individuato un area destinata ad attività di custodia giudiziale e soccorso stradale.
Il personale della Sezione Polizia Stradale di Taranto ha proceduto agli accertamenti, nel corso dei quali sarebbero state rilevate numerose violazioni di natura ambientale e numerosi veicoli, alcuni in evidente stato di abbandono, altri visibilmente incidentati e incendiati, tutti sprovvisti di accorgimenti volti ad evitare sversamenti di fluidi o altre sostanze potenzialmente inquinanti che, visto lo stato dei veicoli stessi e considerate le condizioni del terreno avrebbero costituito una concreta fonte di inquinamento delle matrici ambientali.
Sono stati rinvenuti, accatastati in grandi quantità, materiali di vario genere oltre ad autoveicoli, motoveicoli, parti meccaniche e pezzi di carrozzerie degli stessi, in commistione tra loro e poggiati sul terreno sprovvisto di accorgimenti funzionali al recupero ed al convogliamento di sostanze che potrebbero facilmente riversarsi sul suolo.
I poliziotti al termine di tutti i rilievi hanno proceduto nei confronti del titolare dell’attività illecita, un 56enne, per le presunte violazioni alle leggi speciali che disciplinano la gestione dei rifiuti pericolosi.
Lo stesso è stato denunciato in stato di libertà perché ritenuto presunto responsabile di numerosi reati ambientali, ovvero per aver presumibilmente effettuato attività di deposito incontrollato di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione; per la presunta inosservanza delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni con cui all’epoca dei fatti ha svolto l’attività di custode giudiziario nonché alla presunta carenza dei requisiti e delle condizioni richieste per le iscrizioni o comunicazioni ed infine per aver presumibilmente effettuato uno scarico di acque, reflue industriali, sul suolo e nel sottosuolo, senza la prescritta autorizzazione;
I poliziotti hanno pertanto proceduto al sequestro penale dell’area e di 82 veicoli accatastati in maniera disordinata sul terreno. All’atto del sequestro penale sono stati apposti i sigilli lungo il perimetro dell’area.
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