Tennis: Jacopo Vasamì nella storia, un italiano vince il Trofeo Bonfiglio dopo 13 anni
Il Torneo Bonfiglio
Tennis: Jacopo Vasamì nella storia, un italiano vince il Trofeo Bonfiglio dopo 13 anni.
Un sabato da ricordare per il tennis italiano. Dopo 13 anni di attesa, l’Italia torna a festeggiare nel prestigioso Trofeo Bonfiglio, grazie allo strepitoso successo di Jacopo Vasamì, talento mancino di Roma, capace di conquistare l’edizione numero 65 di quello che è considerato il quinto torneo under 18 più importante al mondo, subito dopo i quattro Slam juniores.
Una finale da applausi
Sullo storico Campo Tribuna del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa, davanti a oltre duemila spettatori, Vasamì ha firmato un’autentica impresa, rimontando in finale il 16enne bulgaro Ivan Ivanov in tre set di straordinaria intensità: 6-7 6-2 6-1 in due ore e 14 minuti. Un successo che riporta il tricolore sul gradino più alto del podio maschile del Bonfiglio per la dodicesima volta nella storia, ma soprattutto accende i riflettori su uno dei prospetti più promettenti del vivaio azzurro.
La finale è stata un concentrato di emozioni. Ivanov, solido e determinato, ha strappato al tie-break un primo set molto equilibrato, lasciando presagire un confronto lungo e combattuto. Ma è stato proprio nel momento più difficile che Vasamì ha saputo trasformarsi, cambiando marcia e approccio tattico. La reazione dell’azzurro è stata travolgente: maggiore profondità nei colpi, gestione impeccabile degli scambi da fondo campo e un rovescio che ha fatto la differenza.
“Vincere il Bonfiglio è qualcosa di straordinario – ha dichiarato Vasamì subito dopo il match – è un torneo storico, importantissimo, e si gioca in Italia. Sentivo la responsabilità di fare bene e sono orgoglioso di essere riuscito a vincerlo. È una vittoria mentale, prima ancora che tecnica: ci ho messo tutto me stesso, e questo successo mi dà grande fiducia per i prossimi appuntamenti. Ora voglio salire nel ranking ATP e ottenere risultati anche negli Slam Juniores”.
Emozioni forti anche nel box del romano, guidato dal coach Fabrizio Zeppieri, che al Club Nomentano segue il talento azzurro giorno dopo giorno: “Il Bonfiglio era un obiettivo chiaro. Dopo il primo set perso in modo rocambolesco, Jacopo è stato bravo a rimanere lucido e a cambiare tattica. Nonostante percentuali di servizio non altissime, ha saputo imporre il suo gioco. Questo è un passaggio importante per la sua crescita”.
Vujovic regina a sorpresa
Il trionfo italiano nel tabellone maschile è stato affiancato da una sorpresa nella finale femminile. Contro ogni pronostico, a vincere è stata la 15enne serba Luna Vujovic, capace di superare con autorità la favorita Julieta Pareja, californiana di origini colombiane e già semifinalista nel circuito WTA a Bogotà. Il punteggio non lascia spazio a dubbi: 6-3 6-3 in un’ora e 21 minuti, che fanno della Vujovic la prima serba a vincere il Trofeo Bonfiglio femminile da quando è stato istituito, nel 1963.
“È il mio miglior risultato in carriera – ha raccontato raggiante la giovane nativa di Herceg Novi, in Montenegro –. Dopo la semifinale ho deciso di isolarmi, non parlare con nessuno per rimanere concentrata. E ha funzionato. Ho giocato solido, senza cali, e ho usato al meglio il mio colpo preferito, il diritto inside-in, che mi ha regalato l’ultimo punto della finale. Ora testa bassa e si parte per Parigi: al Roland Garros juniores voglio continuare su questa strada”.
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