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Serie A 2024/2025: l’analisi completa della Tredicesima Giornata

L’Inter travolge 5-0 l’Hellas Verona; Milan e Juventus pareggiano senza reti; l’Atalanta continua il suo momento straordinario, vincendo 3-1 contro il Parma; il Napoli torna al successo battendo 1-0 la Roma; la Lazio batte con decisione il Bologna.

Serie A 2024/2025: l’analisi completa della Tredicesima Giornata

La Tredicesima Giornata della Serie A 2024/2025 è stata un concentrato di emozioni, con dieci partite che hanno offerto sorprese e attimi memorabili. Di seguito, un’analisi approfondita di tutti i risultati.

Verona – Inter: 0-5

L’Inter, guidata da Simone Inzaghi, mette in scena una prestazione dominante contro l’Hellas Verona, travolgendolo 5-0. Al Bentegodi, i nerazzurri risolvono la partita già nel primo tempo, segnando cinque reti in soli 24 minuti e portandosi in classifica con 28 punti. Nonostante le assenze di Calhanoglu e Lautaro Martinez, l’Inter mostra tutta la sua forza grazie a una formazione parzialmente rinnovata.

Il match si apre con una fase iniziale equilibrata, con entrambe le squadre alla ricerca di spazi e soluzioni. La svolta arriva al 17′, quando Correa, servito da Thuram, sblocca il risultato con un elegante tocco sotto. Pochi minuti dopo, Thuram sigla una doppietta sfruttando due assist precisi di Correa e Bastoni, mentre De Vrij firma il poker su cross di Asllani. La festa si completa al 41′ con Bisseck, che chiude il primo tempo sul 5-0.

Nel secondo tempo, l’Hellas prova a riorganizzarsi con diversi cambi, inserendo Ghilardi, Dani Silva, Lazovic e Sarr, mentre Inzaghi sostituisce Barella con Zielinski per preservare le energie. Nonostante i tentativi degli avversari, il controllo del match resta saldamente nelle mani dell’Inter. Nel corso della ripresa, Inzaghi inserisce Frattesi, Arnautovic e Buchanan per sperimentare nuove soluzioni tattiche. Con il risultato ormai acquisito, il ritmo cala e la partita scivola senza altre emozioni fino al triplice fischio.

L’Inter sfrutta al massimo il turnover; la vittoria netta sottolinea non solo la qualità tecnica della squadra, ma anche l’abilità di gestire situazioni di emergenza, confermandola come seria candidata al titolo.

Milan – Juventus: 0-0

Il pareggio senza reti tra Milan e Juventus riflette una partita dominata dalla tattica e dalla prudenza, con poche emozioni e ancora meno occasioni da gol. A San Siro, le squadre guidate da Paulo Fonseca e Thiago Motta si fronteggiano con attenzione difensiva e un gioco di studio, ma senza mai riuscire a superarsi.

Il Milan schiera Gabbia e Thiaw al centro della difesa, mentre in attacco si affida a Leao e Musah a supporto di Morata. Thiago Motta, invece, è costretto a reinventare l’attacco, schierando McKennie e puntando sugli inserimenti di Koopmeiners e le giocate di Yildiz e Conceicao. Nonostante qualche timido tentativo, come un destro di Koopmeiners sull’esterno della rete e una conclusione imprecisa di Yildiz, la prima frazione scorre senza particolari sussulti, segnata da tanto possesso palla e dalla volontà di non scoprirsi. Il pubblico di San Siro si mostra deluso dall’assenza di spettacolo e dalla mancanza di ritmo.

Nella ripresa, il copione resta invariato: le squadre continuano a privilegiare la prudenza, senza rischiare troppo. Un’iniziativa di Cambiaso per la Juventus viene murata da Thiaw, mentre il Milan prova a reagire con Leao, ma senza riuscire a concludere in modo pericoloso. Fonseca tenta di sbloccare la situazione inserendo Pulisic, ma il giro palla dei rossoneri resta lento e prevedibile, rendendo facile il lavoro della difesa juventina. Motta risponde con i cambi di Weah e Fagioli, ma nemmeno loro riescono a incidere su una gara bloccata. Nel finale, Fonseca prova a dare nuova energia con gli ingressi di Calabria, Pavlovic e Chukwueze, ma nonostante un leggero forcing nei minuti di recupero, il risultato non si sblocca.

La Juventus esce imbattuta, confermando solidità e capacità di adattamento. Per il Milan, invece, il pareggio sottolinea la difficoltà nel creare gioco incisivo, con i tifosi che esprimono il loro disappunto nonostante la serie positiva.

Parma – Atalanta: 1-3

L’Atalanta di Gasperini continua il suo momento straordinario, vincendo 3-1 contro il Parma al Tardini. È una vittoria che segna il settimo successo consecutivo e l’undicesimo risultato utile tra campionato e coppe, confermando la solidità e l’efficacia della Dea e portando la squadra in classifica con 28 punti, a pari con l’Inter.

L’Atalanta parte fortissimo e sblocca il risultato al 4′ grazie a un colpo di testa di Retegui, perfettamente imbeccato da Bellanova. Nonostante il Var annulli un gol a Lookman per fuorigioco e diversi errori sotto porta, i bergamaschi continuano a spingere e trovano il raddoppio al 39′: Ederson insacca in scivolata su un cross preciso di Ruggeri. Solo nel finale del primo tempo il Parma dà segnali di risveglio con Bonny e Valeri, fermati da un attento Carnesecchi.

Nella ripresa, il Parma accorcia le distanze al 49′ grazie a uno splendido gol di Cancellieri, che supera Toloi e Hien e scarica un sinistro sotto la traversa. Gasperini, espulso per proteste al 54′, è costretto a rivedere la sua strategia, ma i suoi uomini riescono a resistere alla pressione dei ducali, che non trovano il pari nonostante il coraggio mostrato. Al 75′, Lookman chiude la partita: si fa trovare pronto sul secondo palo su un cross perfetto di Cuadrado, entrato da poco. Nel finale, Gasperini può anche festeggiare il ritorno in campo di Scalvini dopo un lungo infortunio.

L’Atalanta si conferma una macchina da gol con 34 reti in 13 partite, un record per il club, e dimostra di essere efficace sia nella gestione dei momenti di difficoltà sia nel concretizzare le occasioni. La prestazione di Ederson, Lookman e Retegui brilla, ma è l’intera squadra a offrire un’altra prova di forza. Per il Parma, invece, c’è da ripartire dalla buona reazione nella ripresa, dopo un primo tempo opaco che ha compromesso la gara. La Dea continua a volare e invia un messaggio chiaro al campionato: lo scudetto è un obiettivo reale.

Serie A 2024/2025: l’analisi completa della Tredicesima Giornata

Genoa – Cagliari: 2-2

Il debutto di Patrick Vieira come allenatore del Genoa si conclude con un pareggio emozionante per 2-2 contro il Cagliari a Marassi, in una sfida equilibrata e ricca di colpi di scena. Le due squadre restano appaiate in classifica con 11 punti.

Il match inizia a ritmi alti e si sblocca già all’8′, quando il Var assegna un rigore al Cagliari per un fallo di mano di Thorsby su colpo di testa di Mina. Marin realizza dal dischetto spiazzando Leali e porta gli ospiti in vantaggio. Il Genoa reagisce immediatamente con un pressing aggressivo e trova il pari dopo appena 4 minuti grazie a Frendrup, che batte Sherri con un preciso sinistro. La partita prosegue con intensità, ma senza che nessuna delle due squadre riesca a prevalere. Miretti spreca una grande occasione per i padroni di casa, mentre Piccoli non inquadra la porta su un colpo di testa per il Cagliari. I portieri sono protagonisti nel finale di tempo, con Sherri e Leali che si oppongono rispettivamente a Zanoli e Gaetano.

Nella ripresa, il Genoa trova il gol del vantaggio al 59′: Thorsby, vincendo un duello sulla fascia destra, serve un cross perfetto per Miretti, che anticipa Marin e insacca di destro. Forte del vantaggio, la squadra di Vieira gioca con maggiore sicurezza e cerca di chiudere la partita, con Thorsby e Pinamonti vicini al terzo gol. Il Cagliari, però, non si arrende e riesce a ottenere un secondo rigore all’86′, quando Martin atterra Piccoli in area. Lo stesso Piccoli trasforma dagli undici metri, riportando il punteggio in parità. Vieira tenta il tutto per tutto inserendo Balotelli negli ultimi minuti, ma il risultato non cambia.

Il Genoa mostra segnali positivi sotto la guida di Vieira, soprattutto per l’aggressività e la reazione immediata dopo il gol iniziale del Cagliari. Tuttavia, l’ingenuità nel finale costa cara e lascia l’amaro in bocca ai rossoblù. Il Cagliari, invece, dimostra resilienza e capitalizza al meglio le poche occasioni avute, portando a casa un punto prezioso.

Como – Fiorentina: 0-2

La Fiorentina prosegue il suo momento d’oro vincendo 2-0 sul campo del Como. Con questo successo, i Viola agganciano Inter e Atalanta in classifica con 28 punti, consolidando le proprie ambizioni da scudetto.

La Fiorentina parte aggressiva, cercando di imporre il proprio gioco, ma trova di fronte un Como fisico e ben organizzato. Dopo un avvio equilibrato, i viola passano in vantaggio al 19’: Beltran serve Adli al limite dell’area, che fulmina Audero con un potente destro al volo. Il Como tenta di reagire, affidandosi agli spunti di Paz, ma fatica a concretizzare negli ultimi metri. Al 39’, i viola sfiorano il raddoppio con un’azione di Dodò che trova Kean, il cui tiro si infrange sull’esterno della rete. L’ultima occasione della frazione è per Cutrone, che non riesce a superare Colpani.

Nella ripresa, il Como rientra con grande determinazione e sfiora il pareggio in più occasioni. Iovine e Goldaniga mettono in difficoltà la difesa viola, ma un De Gea straordinario chiude ogni varco con interventi decisivi. Nel momento di massimo sforzo dei comaschi, la Fiorentina colpisce in contropiede: Sottil, appena entrato, brucia Goldaniga sulla sinistra e serve Kean, che insacca con un tocco sporco ma efficace all’incrocio al 68’. Nel finale, il Como tenta un forcing disperato, ma le squadre si allungano e gli spazi per i padroni di casa si riducono. A peggiorare la situazione, l’espulsione diretta di Dossena per un gesto di nervosismo nei confronti di Adli, che lascia il Como in dieci uomini nei minuti di recupero. La Fiorentina gestisce senza difficoltà fino al triplice fischio.

La Fiorentina dimostra cinismo e solidità, unendo qualità tecnica a una gestione matura dei momenti difficili che porta alla conquista della settima vittoria consecutiva in campionato. Adli e Kean sono protagonisti con i gol decisivi, ma è la compattezza del gruppo a fare la differenza. Il Como, nonostante l’impegno, paga la scarsa concretezza sotto porta e rischia con 10 punti la zona di retrocessione.

Serie A 2024/2025: l’analisi completa della Tredicesima Giornata

Torino – Monza: 1-1

La sfida tra Torino e Monza si conclude con un pareggio per 1-1 allo stadio Olimpico-Grande Torino. Entrambe le squadre smuovono leggermente la classifica: il Torino sale a 15 punti, mentre il Monza resta penultimo a quota 9.

Il Monza parte forte e già nei primi secondi Maldini impegna Milinkovic-Savic con una conclusione insidiosa. Il Torino risponde con Coco, ma Pablo Marì salva sulla linea e i granata faticano a creare gioco, evidenziando un momento di scarsa forma. I brianzoli mantengono il predominio territoriale e sfiorano il vantaggio con Djuric, che chiama ancora una volta Milinkovic-Savic all’intervento. Nonostante le iniziative del Monza, il primo tempo si chiude a reti inviolate.

Nella ripresa, il Torino entra in campo con maggiore convinzione e riesce a sbloccare il risultato al 60′: Masina segna di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Lazaro. Tuttavia, il vantaggio granata dura solo tre minuti: Djuric, servito da Kyriakopoulos, sfrutta la sua superiorità fisica su Vlasic e batte Milinkovic-Savic con un colpo di testa, riportando il Monza in parità. Nonostante l’assalto finale della squadra di Vanoli, il risultato non cambia.

Il Torino esce dal match con un pareggio che non interrompe il suo momento opaco, mentre il Monza mostra determinazione ma resta impantanato in zona retrocessione. La partita evidenzia i limiti offensivi di entrambe le squadre, con un Turati strepitoso che evita il peggio per i brianzoli.

Napoli – Roma: 1-0

Il Napoli torna al successo battendo 1-0 la Roma al Maradona, riprendendosi la vetta della classifica con 29 punti. Dopo due partite senza vittorie, la squadra di Conte dimostra solidità e cinismo mentre la Roma, confermando le sue difficoltà, resta ferma a 13 punti dopo altrettante giornate.

La partita, poco spettacolare, si apre con un’occasione per Kvaratskhelia, che spreca di testa una buona opportunità. La Roma fatica a trovare equilibrio soprattutto sugli esterni, dove El Shaarawy e Celik commettono diverse imprecisioni. Pisilli, autore dell’unico tiro giallorosso della prima frazione, non impensierisce Meret. Dall’altra parte, il Napoli ci prova con McTominay e Politano, ma senza successo. Nonostante il predominio territoriale degli azzurri, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

Insoddisfatto dei primi 45 minuti, Ranieri opta per un cambio tattico inserendo Hummels e Baldanzi. Tuttavia, il nuovo assetto non porta i frutti sperati: al 53′, una combinazione tra Kvaratskhelia e Di Lorenzo libera Lukaku in area piccola, dove il belga batte Hummels e insacca per il gol decisivo. Dopo il vantaggio, il Napoli adotta un atteggiamento più conservativo, cercando ripartenze soprattutto con Neres. La Roma si rende pericolosa al 66′ con una traversa colpita da Dovbyk sugli sviluppi di un calcio piazzato, ma non riesce a creare altre vere opportunità. Nel recupero, è il Napoli a sfiorare il raddoppio con Neres.

La vittoria permette al Napoli di ritrovare fiducia e consolidare il primato, mostrando una difesa solida e la capacità di sfruttare le poche occasioni create. Lukaku, voluto fortemente da Conte, si conferma decisivo in un momento delicato della stagione. Per la Roma, il terzo esordio di Ranieri evidenzia la necessità di interventi tattici e psicologici per rimettere la squadra in carreggiata, con l’unico segnale positivo rappresentato dalla reazione nel secondo tempo.

Serie A 2024/2025: l’analisi completa della Tredicesima Giornata

Lazio – Bologna: 3-0

La Lazio batte con decisione per 3-0 il Bologna, mantenendosi alta in classifica con 28 punti, pari con Atalanta, Inter e Fiorentina.

Il match si sblocca al 32’ quando Pobega, già ammonito, commette un fallo ingenuo su Guendouzi, guadagnandosi il secondo giallo e l’espulsione. Il Bologna gioca per oltre un’ora in inferiorità numerica, ma si difende strenuamente, con Orsolini che salva il risultato al 45’ su un tiro pericoloso di Pellegrini.

Nel secondo tempo, la Lazio approfitta della superiorità numerica e, dopo diverse occasioni, sblocca il match al 68’ con Gigot, che devia in rete di testa un calcio d’angolo battuto da Zaccagni. Quattro minuti dopo, Zaccagni firma il raddoppio con un tiro preciso a giro che batte Ravaglia, portiere del Bologna. Il Bologna, pur cercando di reagire, non riesce a contenere l’attacco della Lazio e subisce il terzo gol nel recupero, quando Dele-Bashiru segna a porta vuota dopo che Ravaglia ha commesso un fallo su Isaksen. Il 3-0 chiude definitivamente il match, e la Lazio mantiene il passo delle altre grandi e resta a un solo punto da Napoli.

Nel Bologna, l’allenatore Italiano schiera una formazione offensiva, ma l’espulsione di Pobega cambia radicalmente le dinamiche. Baroni, invece, con la Lazio sfrutta i cambi, inserendo giocatori freschi per aumentare la pressione. I biancocelesti dominano nel secondo tempo, con Zaccagni protagonista, e chiudono la partita con un punteggio rotondo che conferma la loro forza.

Empoli – Udinese: 1-1

Il match tra Empoli e Udinese si conclude con un pareggio per 1-1 al Castellani, mantenendo inalterate le posizioni di classifica delle due squadre, con l’Udinese a 17 punti e l’Empoli a 16. La gara, tra due delle rivelazioni della prima parte di campionato, si apre con stati d’animo opposti: i toscani reduci da quattro punti in due gare e i friulani appesantiti da tre sconfitte consecutive.

L’inizio è equilibrato, senza grandi emozioni, fino al 23′ minuto, quando Pellegri, al suo terzo gol consecutivo, porta avanti l’Empoli con un preciso tiro dal limite, sorprendendo il portiere Okoye. Nonostante lo svantaggio, l’Udinese tenta una reazione nel finale del primo tempo, guidata dalle iniziative di Thauvin, ma l’1-0 resiste fino all’intervallo.

Nella ripresa, l’Udinese aumenta la pressione offensiva, ma questo lascia spazio alle ripartenze dell’Empoli, con Cacace che crea pericoli e Karlstrom che salva su una potenziale occasione da rete per Pellegri. La squadra friulana insiste, trovando il pareggio al 76’ grazie a un colpo di testa di Davis su calcio d’angolo battuto da Lovric. Nel finale, l’Udinese continua ad attaccare, ma il muro difensivo empolese regge e il punteggio non cambia.

Con questo risultato, l’Udinese interrompe la serie negativa e guadagna un punto prezioso, mantenendo un leggero vantaggio sull’Empoli a metà classifica.

Venezia – Lecce: 0-1

Marco Giampaolo festeggia il suo ritorno in Serie A con una vittoria importante: il suo Lecce supera il Venezia 1-0, conquistando tre punti fondamentali nella corsa alla salvezza. Al Penzo, la squadra di Eusebio Di Francesco domina per gran parte della gara ma paga la poca concretezza sotto porta e viene punita nella ripresa da un letale contropiede dei salentini.

Nel primo tempo, il Venezia crea numerose occasioni, ma non riesce a concretizzare: Oristanio spreca, Pohjanpalo non incide, e Idzes colpisce una traversa. Il Lecce fatica a contenere la spinta offensiva dei lagunari e si affaccia raramente in attacco, affidandosi a una debole conclusione di Rafia. Il portiere Falcone tiene a galla i suoi con una parata decisiva su Oristanio, chiudendo il primo tempo sullo 0-0.

Nella ripresa, il copione sembra inizialmente lo stesso, con Duncan e Busio vicini al gol per il Venezia. Giampaolo decide quindi di cambiare modulo, e la mossa si rivela decisiva: al 70’, su una sovrapposizione sulla sinistra, Gallo serve un perfetto assist a Dorgu, che batte Stankovic e segna l’1-0. Nonostante gli sforzi finali del Venezia, compreso un incredibile errore a porta vuota di Pohjanpalo, il risultato non cambia. Rebic sfiora il raddoppio per il Lecce, che resiste fino al triplice fischio.

Con questa vittoria, i salentini salgono a 12 punti, agganciando Verona e Parma e uscendo dalla zona retrocessione. Il Venezia, invece, resta ultimo in classifica con 8 punti.

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