I come intensità. Quella che si è vista fino al 94’ questa sera a San Siro in una partita all’inglese che si è chiusa sull’uno a uno ma passa alle cronache con davvero tanti episodi e ancor più emozioni. L’Inter frena con l’Atalanta. Oppure l’Atalanta dei dieci gol segnati nelle ultime due partite frena con l’Inter. Lo si può vedere dalle due facce il big match dell’ultima giornata del girone d’andata a San Siro. Anche se, classifica alla mano, a perderci di più è l’Inter anche perché è stata in vantaggio per buona parte della partita. O forse l’Atalanta, perché ha avuto il colpo del ko e l’ha sbagliato. Erano partiti forte gli undici schierati da Conte con un palo di Lukaku (azione fermata per fuorigioco) dopo una ventina di secondi e il gol del vantaggio segnato da Lautaro dopo una bella azione sull’asse Sensi-Lukaku, tutta di prima. Dopo 3’ è già 1-0. E nei primi 30 minuti l’Inter domina, ma non trova il raddoppio (l’occasione migliore per Lautaro al 22’, ma Palomino salva di testa sulla linea di porta) e allora l’Atalanta, che fa dell’intensità la sua arma migliore, viene fuori alla distanza. Mentre i nerazzurri di Milano, sempre sulla distanza, calano fisicamente e quelle ripartenze in velocità e potenza diventano improvvisamente sterili e ripetitive. Escono i limiti di un centrocampo con poca qualità se Sensi non è ancora al top e Barella costretto in tribuna perché diffidato, così in mezzo al campo non c’è storia. Il primo tempo si chiude con le giuste recriminazioni dei bergamaschi: al 40’ Toloi colpisce di testa, Handanovic respinge corto e, cadendo, Lautaro prende con la mano la caviglia di Toloi: sarebbe rigore e probabilmente rosso per il Toro, ma Rocchi, dopo essersi consultato con la Var, fa proseguire. Nel secondo tempo l’Inter praticamente sparisce e la Dea sale in cattedra: al 10’ Malinovskyi (entrato al posto di Zapata) colpisce il palo. Al 30’ Gosens beffa Candreva in area e con una zampata insacca sul palo esterno. L’Atalanta sembra potere puntare al colpaccio e al 42’ Malinovskyi cade in area per un contatto con Bastoni. Il rigore è dubbio, ma Rocchi, probabilmente per farsi perdonare l’errore del primo tempo, non vuole sentire le proteste dei nerazzurri di Milano. Tira Muriel, ma Handanvic si ricorda di essere nato come para-rigori e respinge. Lo scampato pericolo sembra dare qualche energia in più ai nerazzurri che ci provano con Borja Valero (entrato al posto di Sensi) con la palla che va di poco a lato (in precedenza c’era stato anche un bel tiro di Brozovic dal limite, troppo centrale per impensierire Gollini). Finisce con un punto a testa e due bicchieri mezzi pieni. O mezzi vuoti. La Juve spera nel sorpasso per il titolo d’inverno. Conte in un bel regalo a centrocampo, che inizia con la V o con la E…
INTER: Handanovic, Godin, de Vrij, Bastoni, Candreva, Gagliardini, Brozovic, Sensi (25′ st Borja Valero), Biraghi, Lukaku, Lautaro Martinez (34’st Politano).
ATALANTA: Gollini, Toloi, Palomino, Djimsiti, Hateboer, de Roon, Pasalic (24′ st Muriel), Gosens (45′ st Castagne), Gomez, Ilicic, Zapata (6′ st Malinovskyi).
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