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La pazza Inter rimonta la Viola, Fiorentina battuta 4-3 a San Siro

Il muro che separa, in maniera invalicabile, l’Inter che verrà da quella del primo Conte e da quelle di Spalletti sorge tra il 20’ e il 33’ della ripresa. In 13 minuti entrano Hakimi, Sensi, Vidal, Nainggolan e Sanchez. Rilevano Young, Barella, Brozovic, Perisic, Eriksen. Nazionali, vice-campioni del mondo, vincitori dell’ultima Champions League fuori, per altrettanti talenti. Giocatori che ogni allenatore vorrebbe avere come titolari. La coperta è lunga, quella coperta che in Italia aveva solo la Juventus ora ce l’hanno anche i nerazzurri ed è quella che permette di ribaltare una partita pazzesca, al netto di qualche probabile partenza prima della fine del calciomercato, che comunque non cambieranno troppo la sostanza. Ci mette del suo anche la Fiorentina, mangiandosi il 4-2 con Vlahovic, e Iachini, togliendo Chiesa (ma per un problema fisico) e soprattutto super-Ribery. Ma ci mette del suo anche l’Inter (Conte), con una formazione iniziale che lascia qualche dubbio, dalla difesa inedita D’Ambrosio, Bastoni, Kolarov (frutto anche di alcune emergenze, ma non sta scritto da nessuna parte che il dogma del 3-5-2 sia infrangibile) e di una mediana che difficilmente verrà riproposta con Barella, Brozovic ed Eriksen. Fanno mormorare le assenze di Hakimi e Sensi. A pensar male verrebbe da dire… metto quelli che non voglio in squadra, così si fanno fuori con le loro stesse gambe. A pensar male. La cronaca dice che la difesa più forte del campionato 2019/20 è un lontano ricordo e prende tre gol evitabili, facendosi bucare con tanta facilità. Viola avanti subito con Kouamé al 3’ su dormita collettiva. Ci pensa Martinez con un gran gol al 47’ a portare le squadre in parità negli spogliatoi e a calciare su Ceccherini che insacca goffamente nella propria porta al 5’ st. Ma poi sale in cattedra Monsieur Ribery che sfodera assist impeccabili così prima per Castrovilli e poi Chiesa si scoprono cecchini infallibili. Quando sembra tutto perso Sensi dà sostanza alla manovra evanescente di Eriksen (dove è finito il giocatore della Premier League?), Sanchez pennella palloni di qualità, Hakimi assist perfetti e Lukaku si sblocca al 42’ st, dopo avere avuto due buone occasioni sulle quali è bravo Dragowski. L’anima della pazza Inter torna a galla e Sanchez pennella per D’Amborsio che svetta di testa su Vlahovic per la vittoria. I giovani hanno la sfrontatezza e la forza fisica dalla loro, i vecchi l’esperienza. E oggi ha vinto l’esperienza, quella che mister Conte ha voluto con convinzione. Ma anche quella di Ribery…

INTER: Handanovic; D’Ambrosio, Bastoni, Kolarov; Young (20′ st Hakimi), Barella (30′ st Nainggolan), Brozovic (30′ st Vidal), Perisic (33′ st Sanchez); Eriksen (20′ st Sensi); Lukaku, Martinez. A disposizione: Radu, Gagliardini, Ranocchia, Dalbert, Pirola, Skriniar, Pinamonti. Allenatore: Conte


FIORENTINA
: Dragowski; Milenkovic, Ceccherini, Caceres; Chiesa (24′ st Lirola), Bonaventura (17′ st Borja Valero), Amrabat, Castrovilli, Biraghi; Kouamé (17′ st Vlahovic), Ribery (39′ st Cutrone). A disposizione: Terracciano, Duncan, Saponara, Pezzella, Venuti, Montiel, Dalle Mura, Igor. Allenatore: Iachini

 

MARCATORI: 3′ pt Kouamé (F), 47′ pt Martinez (I), 5′ st aut. Ceccherini (F), 12′ st Castrovilli (F), 18′ st Chiesa (F), 42′ st Lukaku (I), 44′ st D’Ambrosio (I)

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