No pain, no gain. Sente odore di vittoria, cerca il colpo del ko, ma subisce in modo beffardo un gancio che avrebbe potuto metterla al tappeto. Lotta con caparbietà, palla su palla, schivando altri colpi bassi e poi al momento giusto, quando il gong sta per suonare e la veemenza si è abbattuta contro le traverse, ben due, inizia a menare fendenti micidiali, mettendo ko l’avversario. È la metafora dell’Inter che strabatte lo Slavia Praga nella tana dei cechi, tornando a casa con un 1-3 che contempla di tutto: due traverse e due gol annullati ai nerazzurri e l’incredibile passaggio dallo 0-2 al rigore contro e 1-1. Un colpo che avrebbe potuto stendere chiunque, ma non questo undici che assume sempre più le sembianze del suo condottiero, Antonio Conte. E così, dopo una serata di puro spettacolo per i tifosi nerazzurri, la Beneamata si giocherà il tutto per tutto a San Siro contro il Barcellona, già qualificato, in quella che sarà una piccola finale. E comunque andrà, i nerazzurri avranno onorato la loro presenza nella Coppa dalle grandi orecchie, al netto di una infermeria sovraffollata e di grandi primi tempi gettati alle ortiche in modo sciagurato.
Ma andiamo con ordine. Nella fredda serata di Praga partono meglio i padroni di casa, mentre i nerazzurri sembrano più molli. Brividi al 5’ per un colpo di testa di Husbauer di poco fuori, ma al 10’ Lautaro, ben servito da un ottimo Borja Valero, sfiora il gol e al 20’ l’Inter passa con Lautaro anche se i meriti vanno divisi con un Lukaku che difende bene il pallone e innesca l’azione. La partita del belga sarà tutta micidiale, pronto a difendere palla a centrocampo e a ripartire pericolosamente, imprendibile per la retroguardia ceca. Lo Slavia Praga però non sta a guardare e reagisce di testa con Frydrych e da fuori con Masopust. Poi arriva l’episodio chiave della partita: Lautaro ruba palla e serve Lukaku per il 2-0. Ma sull’azione precedente c’è un contatto dubbio nell’area nerazzurra e l’arbitro, richiamato dalla Var, assegna il rigore per contatto tra de Vrij e Olayinka, annullando il raddoppio e decretando il pareggio di Soucek. Così si passa alla ripresa con probabile arringa di Conte negli spogliatoi. I nerazzurri tornano in campo come undici leoni. L’Inter domina e convince con belle giocate in velocità alternate a triangolazioni per mantenere il controllo palla. Lo Slavia ha però l’occasione quando un tiro di Masopust deviato obbliga Handanovic al miracolo e al 26’ quando un fino a quel punto ottimo Borja Valero perde palla davanti all’area: è ancora Masopust a farsi ipnotizzare da Handanovic che la respinge con la punta dei piedi. Inter sfortunata al 20’ quando, al termine di una perfetta azione, Lukaku colpisce la traversa di testa su cross di Candreva e al 23’ Brozovic bissa sul legno alto dal limite dell’area. I nerazzurri dominano, ma non riescono a segnare, Conte non ha più nulla da perdere, il pareggio non serve e allora fuori Borca Valero e Biraghi e dentro Lazaro e Gagliardini, con Candreva spostato sulla fascia destra. E poco dopo spazio anche ad Esposito per un’Inter a trazione ultraoffensiva. Ci prova Lautaro al 33’ con la difesa avversaria scoperta ma la palla va a lato, però tre minuti dopo Lukaku fa il velo a centrocampo, ingannando Frydrych che scivola. Il belga vola, dribblando il portiere Kolar e scagliando un missile appena davanti alla linea di porta per il sudatissimo 2-1. Al 43’ standing ovation per la Lu-La: Lukaku serve con un esterno da cineteca Lautaro che la insacca di destro al volo. Ci sarebbe gloria ancora al 3’ di recupero quando Lukaku ubriaca di dribling alla Ronaldo la retroguardia ceca e insacca ancora, ma il gol viene annullato dalla Var per un fuorigioco millimetrico. Va bene così, questa Inter è più forte degli infortuni, delle traverse, delle Var. La storia dirà se è più forte del Barcellona con il quale dovrà vincere fra due settimane a San Siro, a meno di un improbabile pareggio o una ancora più difficile vittoria dell’eliminato Slavia Praga a Dortmund.
Le formazioni
SLAVIA PRAGA: Kolar; Coufal, Kudela, Frydrych (39′ st Takacs), Boril; Soucek, Stanciu (13′ st Traore), Husbauer (25′ st Zeleny); Masopust, Olayinka, Sevcik.
INTER: Handanovic; Godin, De Vrij, Skriniar; Candreva, Vecino, Borja Valero (31′ st Gagliardini), Brozovic, Biraghi (31′ st Lazaro); Lukaku, Lautaro.
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