L’ex Inter Guarin: «Sono alcolizzato e ho rischiato di morire».
«Sono un alcolizzato, al cento per cento. E lo ammetto. Sono dipendente dall’alcool ma in via di guarigione». È con queste parole che Fredy Guarin ha raccontato i suoi problemi di dipendenza in un’intervista alla rivista colombiana Semana.
L’ex centrocampista dell’Inter, adesso 37enne, che ha giocato in nerazzurro tra il 2012 e il 2016, ha rivelato: «La verità è che mi sono lasciato distrarre. Mi sono aggrappato all’alcol, ho commesso molti errori, ho preso decisioni sbagliate e ferito molte persone, facendo star male i miei cari e la mia famiglia».
«Sono stato vicino alla morte – ha raccontato Guarin – perché non avevo rispetto e limiti, mi lasciavo cadere sempre di più in quell’abisso. Ho bussato alle porte dell’inferno. Non misuravo i rischi da ubriaco. Sono stati momenti dolorosi. Io ho una paura tremenda di due cose: la morte e il carcere. Me lo sono anche tatuato addosso. E invece senza saperlo vivevo in un carcere condannato a morte».
«Mi sono stati vicini Falcao, James Rodriguez, Quintero, Ospina, Cuadrado, Zanetti, Córdoba. Loro c’erano in quei momenti bui, erano disponibili per aiutarmi. Altri, senza dire una parola, sono spariti. Non erano amici».
Un periodo buio, da cui Guarin spera di essere uscito, tanto da desiderare di tornare nuovamente a giocare: «Non mi sono mai ritirato ufficialmente. Voglio tornare a giocare a livello professionistico, il mio sogno è chiudere la carriera con dignità».
Riproduzione riservata © Copyright La Milano