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Dossieraggio, la difesa di Gravina sulle indagini: «Voglio i nomi dei mandanti»

Il presidente della Figc è indagato per autoriciclaggio

Dossieraggio, la difesa di Gravina sulle indagini: «Voglio i nomi dei mandanti».

«Mi sono dovuto far indagare per potermi difendere contro il secondo dossieraggio, che sono le falsità di qualcuno che si diverte con veline anonime e immagino che la fonte sia sempre la stessa. Io ho esibito documenti ufficiali con data certa. Tutto ha avuto risposte e riscontro. Ho chiesto l’accertamento della verità. Se ci sono responsabilità voglio capire oltre chi ha predisposto il dossieraggio e anche i nomi dei mandanti. I magistrati nemmeno ieri mi hanno rivolto accuse». Questa la difesa del presidente della Figc Gabriele Gravina, indagato della procura di Roma con l’accusa di autoriciclaggio.

Il presidente ha consegnato oggi ai pm una memoria e una serie di atti tra cui bonifici bancari. Per quanto riguarda il futuro dell’indagine resta aperta la questione della competenza territoriale: a breve i pm valuteranno se tenere il fascicolo o inviarlo a Milano, dove è avvenuto l’acquisto di un appartamento da parte di Gravina, o alla procura di Firenze, città dove ha sede la Lega Pro. Oggetto del procedimento, infatti, sono presunti illeciti legati ai diritti televisivi della lega calcistica minore.

«Questa vicenda mi renderà più forte. In tutta l’attività di dossieraggio che sta emergendo sono e sono stato la parte lesa. Perché quando si fa attività dossieraggio ci sono contenuti falsi», ha concluso Gravina.

Dossieraggio, la difesa di Gravina sulle indagini «Voglio i nomi dei mandanti»

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