Dopo dodici mesi Barcellona e Inter si ritrovano e come un anno fa si gioca prima a Barcellona che a Milano. E per l’Inter è la prova di maturità alla vigilia del derby d’Italia. Tradizione negativa quella dei nerazzurri a Barcellona, dove la vittoria è stregata e anche il pareggio è impresa. Ma il primo tempo sembra a maglie invertite con l’undici messo in campo da Antonio Conte che domina la gara, andando subito in vantaggio con Martinez, che beffa Lenglet e buca Ter Stegen con un bel diagonale. Il copione è scritto: tiki-taka, perlopiù sterile, del Barça e ripartenze in velocità dell’Inter molto pericolose. Alla fine si va al riposo sullo zero a uno che sta stretto all’Inter, vicinissima al raddoppio con un colpo di testa di Martinez parato sulla linea all’ultimo da Ter Stegen, fino all’intervallo il migliore dei blaugrana. Rientro in campo con gli stessi 22 e Barcellona ancora più all’assalto della porta interista. I nerazzurri fanno più fatica a ripartire ma in difesa sono sempre attenti. La può sbloccare solo la giocata del campione ed è quello che succede quando Suarez insacca in mezza girata al volo dal limite dell’area. L’Inter sembra tramortita dal colpo, ma ci prova ancora, però più confusamente e anche la condizione fisica inizia a calare. Conte, che dopo il pareggio si era coperto con l’ingresso di Gagliardini al posto di Sanchez, ha cercato più copertura sulla fascia, togliendo Candreva per D’Ambrosio e puntato sulla velocità di Politano negli ultimi dieci minuti. Ma la fatal Barcellona, ancora una volta, riserva un sorriso amaro, con il raddoppio di Suarez. C’è tanto di buono nella serata del Camp Nou: una squadra che per quasi un’ora ha giocato alla pari con i marziani, a tratti anche con soluzioni molto pregevoli e tanto carattere, anche nei momenti più difficili. È mancata ancora, meno che in altre occasioni, quella cattiveria sotto porta che ti fa chiudere le partite senza soffrire. O rischiare di perderle. Antonio Conte l’aveva chiamata più volte. Aveva chiamato la prima caduta, che sarebbe stata il banco di prova vero per questa squadra. I più grandi successi sportivi sono stati costruiti dopo le peggiori sconfitte. Domenica con la Juve, l’Inter ha la prima occasione di fare vedere di che pasta è fatta.
Le formazioni
Inter: Handanovic; Godin, de Vrij, Skriniar; Candreva (71′ D’Ambrosio), Barella, Brozovic, Sensi (79′ Politano), Asamoah; Lautaro Martinez, Sanchez (66′ Gagliardini).
Barcellona: Ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Lenglet, Semedo; de Jong, Busquets (53′ Vidal), Arthur; Messi, Suarez, Griezmann (66′ Dembelè).
La cronaca
Al 3′ Inter in vantaggio con Martinez che parte da centrocampo in velocità sfruttando un rimpallo favorevole, resiste a Lenglet e batte Ter Stegen con un diagonale chirurgico. Al 5′ ammonizione per Barella autore di un fallo su Busquets. Al 9′ giallo anche per Griezmann, autore di un fallo tecnico su Barella. Al 15′ Griezmann la mette alta di testa. Al 22′ ammonito Busquets per un fallo su Barella. Al 26′ ci prova Messi da fuori ma Handanovic non si fa sorprendere. Al 33′ Sanchez serve Barella in area che viene murato all’ultimo da Semedo. Al 38′ miracolo di Ter Stegen che riesce a deviare all’ultimo una palla sulla linea incornata prepotentemente da Martinez su cross di Candreva. Al 40′ è Sensi a sfiorare la traversa con un tiro a giro dal limite. Al 52’ ammonito Sergi Roberto per fallo su Sensi. Al 58’ pareggia il Barcellona con una grande girata al volo di Suarez dal limite dell’area sulla quale nulla può Handanovic. Al 68’ Dembelè colpisce di potenza dal limite e la manda poco oltre la traversa. Al 78’ Ter Stegen esce dall’area per buttarla in fallo laterale e D’Ambrosio, sulla rimessa parte veloce cercando di beffare l’estremo difensore blaugrana. All’84’ il Barcellona passa in vantaggio con un altro gol di Suarez, servito perfettamente da Messi che si fa strada tra i difensori nerazzurri: bravo l’uruguaiano a sfondare in area e a toccarla prima dell’uscita di Handanovic.
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