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È morto Pippo Baudo: addio a 89 anni al re della televisione italiana e del Festival di Sanremo

Conduttore simbolo della Rai, 60 anni di carriera, 13 edizioni di Sanremo e decine di talenti scoperti: dall’esordio con “Settevoci” al mito di “Fantastico” e “Domenica In”.

Addio a Pippo Baudo, il signore della televisione italiana. È morto a 89 anni l’uomo che ha inventato la Rai del varietà e ha fatto grande Sanremo

Roma, 16 agosto 2025 – L’Italia perde uno dei suoi volti più iconici, un pezzo di storia non solo della televisione, ma della cultura popolare del Paese. Pippo Baudo, nato Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, è morto a 89 anni a Roma, lasciando un vuoto enorme nel mondo dello spettacolo e nel cuore di milioni di italiani.

Per oltre sei decenni è stato il presentatore per eccellenza, il volto che ha attraversato generazioni, raccontato il costume, accompagnato i momenti più solenni e quelli più leggeri del Paese. La sua voce, i suoi gesti, i suoi sorrisi appartengono alla memoria collettiva tanto quanto le canzoni, i film e le cronache che hanno segnato la storia d’Italia.

Gli inizi: un giovane siciliano con il sogno dello spettacolo

Pippo Baudo nasce in una famiglia borghese: il padre Tullio era avvocato, la madre Innocenza casalinga. Studente brillante, si laurea in Giurisprudenza all’Università di Catania, ma la sua vera passione era già altrove: nella musica, nel teatro, nello spettacolo.

Da ragazzo suona il pianoforte e dirige piccoli spettacoli studenteschi. Si fa notare come presentatore nelle feste universitarie e nei circoli culturali della Sicilia. È lì che matura la sua capacità di stare sul palco, di improvvisare, di tenere il ritmo del pubblico: qualità che saranno la chiave del suo successo televisivo.

Nel 1959 arriva in Rai, inizialmente con ruoli marginali, come pianista e conduttore di programmi minori. Ma la stoffa del grande comunicatore era già evidente.

La svolta con “Settevoci”

Il vero trampolino di lancio è il 1966, quando gli viene affidata la conduzione di Settevoci, un varietà musicale che diventa subito un cult. È in quel programma che Baudo perfeziona il suo stile: ritmo serrato, ironia elegante, capacità di valorizzare gli ospiti. Con “Settevoci” scopre e lancia anche nuovi cantanti, tra cui un giovanissimo Al Bano Carrisi, destinato a diventare una star internazionale.

Da quel momento, la sua carriera non si ferma più.

Gli anni Settanta: Domenica In e il Baudo innovatore

Negli anni Settanta Baudo diventa uno dei volti principali della Rai. Inventa format, rinnova programmi esistenti, propone idee nuove. È lui a trasformare Domenica In in una vera e propria maratona di intrattenimento, spettacolo e informazione che diventerà il cuore del palinsesto domenicale della tv di Stato.

È anche l’epoca in cui scopre e porta al successo decine di giovani artisti: attori, cantanti, comici. In tanti riconoscono in lui il proprio “padrino artistico”. Non a caso nascerà la battuta che accompagnerà la sua carriera: “L’ho inventato io”.

Gli anni Ottanta: il trionfo assoluto

Gli anni Ottanta sono il decennio della consacrazione. Pippo Baudo diventa il re del sabato sera con il varietà Fantastico, seguito da milioni di telespettatori. La televisione è all’apice della sua popolarità e Baudo ne è il simbolo.

Porta sul palco ballerine e showgirl che diventeranno icone: Lorella Cuccarini, Alessandra Martines, Heather Parisi. Lancia nuove generazioni di cantanti e rinnova lo spettacolo con coreografie, scenografie e trovate che segnano l’immaginario.

Nel 1984, 1985, 1987 e 1989 conduce il Festival di Sanremo, che grazie a lui registra ascolti record. L’edizione del 1987, con la vittoria di “Si può dare di più” (Morandi, Ruggeri e Tozzi), rimane ancora oggi l’edizione più seguita di sempre, con quasi 18 milioni di spettatori e oltre il 77% di share.

Sanremo e Baudo: un binomio indissolubile

Nessun nome è legato al Festival di Sanremo come quello di Pippo Baudo. Lo conduce per tredici edizioni, più di chiunque altro. Lo reinventa, lo rilancia nei momenti di crisi, lo trasforma in un evento nazionale.

Non mancano gli episodi memorabili: nel 1995, durante il Festival, Baudo salva un uomo che aveva tentato di gettarsi dalla galleria dell’Ariston. Un gesto che lo consacra non solo come conduttore, ma come simbolo di presenza rassicurante.

Con lui a Sanremo nascono o si affermano cantanti come Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Giorgia, Andrea Bocelli, Elisa, Carmen Consoli, Irene Grandi, Anna Tatangelo, Fabrizio Moro.

Gli anni Novanta: direttore artistico e stratega Rai

Nel 1991 Baudo lascia la Rai per passare a Mediaset, ma il progetto si rivela deludente. Torna quindi a Viale Mazzini, dove diventa direttore artistico di Rai 1. Da quella posizione plasma la rete ammiraglia, lancia nuovi format e riporta la Rai a livelli altissimi di ascolto.

Nel frattempo continua a condurre Sanremo, spesso in veste di “padrone di casa” assoluto, scegliendo canzoni, artisti e orchestrazioni. È l’epoca in cui Sanremo torna ad essere “l’evento” dell’anno.

Gli anni Duemila e oltre: il mito vivente

Con l’ingresso nel nuovo millennio, Baudo rimane un punto di riferimento assoluto. Conduce ancora Sanremo, porta in scena grandi celebrazioni come i 50 anni della Rai (2004) e i 150 anni dell’Unità d’Italia (2011).

Partecipa come opinionista, conduttore di speciali, ospite d’onore. Negli ultimi anni, pur diradando le apparizioni, resta sempre “Super Pippo”: amatissimo dal pubblico e rispettato da colleghi e artisti.

Nel 2019 la Rai lo celebra con la trasmissione Buon compleanno… Pippo, per i suoi 60 anni di carriera. Nel 2021 appare a Ballando con le stelle come ballerino per una notte: l’ultima grande apparizione pubblica.

Un talent-scout unico

La lista di artisti scoperti o rilanciati da Baudo è lunghissima: Loretta Goggi, Barbara D’Urso, Heather Parisi, Lorella Cuccarini, Michelle Hunziker, Gigi D’Alessio, Giorgia, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Eros Ramazzotti, Fabrizio Moro.

È stato il grande selezionatore della musica e dello spettacolo italiano, capace di capire i gusti del pubblico e anticipare le tendenze.

Vita privata e riconoscimenti

Pippo Baudo ha avuto due figli, Alessandro e Tiziana, e tre nipoti. La sua vita privata, segnata dal lungo matrimonio con la soprano Katia Ricciarelli, è stata spesso al centro delle cronache. Ma lui è sempre rimasto fedele al suo ruolo di uomo di spettacolo, discreto e riservato fuori dai riflettori.

Nel 2021 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, massimo riconoscimento civile.

L’eredità di un gigante

Con la morte di Pippo Baudo si chiude un’epoca. Dopo Mike Bongiorno, Corrado, Vianello e Tortora, anche l’ultimo grande protagonista della televisione di Stato se n’è andato.

Resta un’eredità immensa: quella di aver inventato la televisione popolare italiana, di aver dato voce a generazioni di artisti, di aver trasformato Sanremo in un mito nazionale.

Come disse lui stesso in un’intervista: “Io non ho fatto solo televisione, io ho fatto l’Italia in televisione”.

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