Premio Custodi della Bellezza 2025 al FAI e a Giuseppe Voza
Al salone Borsellino di Palazzo Vermexio, il riconoscimento a Marco Magnifico e al soprintendente emerito Voza per il loro impegno nella tutela del patrimonio culturale
Premio Custodi della Bellezza 2025 al FAI e a Giuseppe Voza
Ha avuto luogo al salone Borsellino di Palazzo Vermexio la consegna del “Premio Custodi della Bellezza” giunto quest’anno alla decima edizione e assegnato al Fai, nelle mani del presidente nazionale Marco Magnifico, e al soprintendente emerito Giuseppe Voza. Il Premio, realizzato dall’artista Andrea Chisesi, è stato consegnato dall’assessore alla Cultura Fabio Granata, a Magnifico e Voza, a conclusione dello stesso convegno previsto nel salone di rappresentanza del Palazzo di Città.
Ad introdurre le motivazioni correlate alla scelta dei premiati 2025, Fulvia Toscano, della commissione giudicatrice, che ha fatto un rapido excursus dei predecessori insigniti del riconoscimento, intitolato alla memoria di Kaled Al-Asaad, archeologo trucidato da un gruppo jihadista e strenuo difensore della bellezza del sito di Palmira. E’ toccato poi al delegato provinciale Fai, Sergio Cilea, mettere in rilievo l’attività e gli scopi perseguiti dalla Fondazione a livello nazionale, e anche locale, citando tra gli altri interventi, il recupero del Liceo Gargallo “con il piano terra riaperto e tornato alla collettività”, prima di passare la parola al presidente nazionale Marco Magnifico.
L’assessore Granata ha letto le motivazioni espresse dalla commissione del Premio a Giuseppe Voza: “Ultimo di una irripetibile stirpe di straordinari Archeologi, Giuseppe Voza, dopo Paolo Orsi e Luigi Bernabo’Brea, ha segnato un’epoca dell’Archeologia Italiana con i suoi studi, le sue scoperte, le intuizioni e i ritrovamenti sul Patrimonio Archeologico siciliano e siracusano in particolare. Strenuo difensore della Bellezza e del Paesaggio, ha posto le basi per la valorizzazione di un Patrimonio materiale e immateriale unico attraverso la sua azione sapiente e coraggiosa sull’intera area della Sicilia Orientale e in particolare su quella della Città di Siracusa, la cui iscrizione nella W.H.L.Unesco nel 2005 rappresenta il coronamento di questo percorso esistenziale e professionale unico”.
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