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Piacenza, a Palazzo Farnese c’è “Margherita d’Austria, Madama d’Europa”

L'incontro si terrà martedì 10 maggio alle 17.30, nella sala dell'Anticamera

Piacenza, a Palazzo Farnese c’è “Margherita d’Austria, Madama d’Europa”.

Si terrà domani, martedì 10 maggio alle 17.30, nella sala dell’Anticamera del trono di Palazzo Farnese – sala 7 del piano rialzato – l’incontro “Margherita d’Austria, Madama d’Europa”, rinviato nelle scorse settimane per ragioni tecniche.

A raccontare la vita e la politica della sovrana, alla cui volontà si lega fortemente la realizzazione della mole vignolesca come simbolo del potere ducale, saranno l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, l’avvocato Massimo Solari, autore del volume “Le regine di Piacenza” edito da Lir, lo storico e architetto Manrico Bissi, nonché il promotore dell’iniziativa Stefano Frontini, curatore del Museo delle Cere di Grazzano Visconti, dove Margherita d’Austria è il nuovo personaggio che oggi arricchisce ulteriormente la collezione.

L’ologramma realizzato da SyncLab

La conferenza a Palazzo Farnese sarà occasione per svelare l’ologramma della sovrana, il primo dei Musei del territorio, realizzato dalla start-up SyncLab di Lecco. La tecnologia e l’innovazione si intrecciano quindi alla cinquecentenaria storia della regina, nata nel 1522, andata in sposa quattordicenne ad Alessando de’ Medici e, rimasta vedova, nel 1538 data in moglie a Ottavio Farnese. Nacquero, dalla loro unione, i figli Alessandro e Carlo, quest’ultimo deceduto in tenera età.

Margherita d’ Austria

Margherita governò i Paesi Bassi in rappresentanza del fratellastro Filippo II, all’epoca re di Spagna, affrontando la rivoluzione calvinista, poi lasciò le Fiandre per farvi ritorno tra il 1579 e il 1581, affiancando alla guida del regno il figlio Alessandro, fino a quando Filippo II ne revocò la nomina. Morì a Ortona nel 1586, ma come lei stessa aveva disposto nel suo testamento, venne sepolta a Piacenza nella chiesa di San Sisto, nel cui transetto sinistro si può tuttora ammirare il monumento funebre iniziato nel 1593, su disegno di Simone Moschino.

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